Lettera aperta al direttore su Rosarno
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 17:43 | 0 commenti
Alex Cioni   Â
Riceviamo la lettera di Alex Cioni e pubblichiamo per commenti e riflessioni
La rivolta di Rosarno messa in atto dagli stranieri (è una della chiavi di lettura sui complessi fatti di Rosarno su cui l'analisi va approfondita, come si vede anche leggendo, ad esempio, gli spunti de Il Secolo XIX, n.d.r.), è uno dei segnali più eclatanti del fallimento dei più tipici ragionamenti cotonati del progressismo pensiero. Eccovi il paradiso multirazzista del capitalismo globale. Stiamo diventando americani, non europei ma occidentali.
Come al solito, invece di puntare l'obiettivo sulle reali cause del fenomeno migratorio, i soliti quaraquaqua all'italiana si sono limitati a cianciare sulla necessità di accoglienza, della solidarietà e quant'altro. Giusto che una nazione che alle spalle ha una civiltà millenaria come la nostra non si chiuda in un riccio, ma sarebbe stato preferibile se classe politica (capitalisti e comunisti), intellettuali salottieri in cerca di prebende, e prelati dalle chiese deserte, si fossero impegnati ad analizzare onestamente la questione per quella che è. Invece no!
Le immagini che vediamo in questi giorni sono la migliore rappresentazione del fallimento del melting pot quale stella polare del mondo progressista, che sia di sinistra o di destra.
I fatti parlano chiaro: siamo alla banlieusizzazione delle nostre periferie, alla guerra tra poveri dove l'odio è, e sarà , l'ingrediente principale a condimento di un inattuabile paradiso multirazziale. Siamo alla deriva culturale in una società cagionevole di salute dove ci si perde in discussioni moraliste per il Balotelli di turno, mentre su una vicenda come quella che sta avvenendo in queste ore a Rosarno, ci si divide come al bar sport su chi colpevolizza gli italiani e chi gli immigrati; senza però che nessuno entri nel merito, senza che nessuno punti il dito sulle reali motivazioni di questo dramma, senza che nessun alfiere del buonismo, del progressismo, e dell'universalismo si prodighi in una seria e credibile autocritica. W l'Italia!
Alex Cioni
Membro direttivo provinciale Pdl
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