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Legge stabilità, Zaia: uccidono il welfare e le regioni virtuose

Di Edoardo Pepe Mercoledi 15 Ottobre 2014 alle 22:03 | 0 commenti

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“Indignato e gravemente preoccupato”. Le indicazioni che stanno arrivando sui contenuti della legge di stabilità in preparazione nelle “stanze” del Governo allarmano il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e anche l’Assessore alla Sanità Luca Coletto, che è anche coordinatore di settore degli Assessori delle Regioni italiane.

“Così come si sta delineando, la legge di stabilità da 30 miliardi di Renzi strangolerà irrimediabilmente le Regioni prime di tutti e taglierà pesantemente ancora una volta la sanità. Il Veneto ha già raschiato il fondo del barile, non ci resterà che fare le barricate per difendere i diritti dei cittadini ai quali con una mano si dà 10 e con l’altra si vuol togliere 20. Taglino gli sprechi e invece di 6 miliardi faticosamente raggranellati si ritroveranno di colpo fra le mani 30 miliardi tondi tondi”.

 “Da molto prima di Renzi – incalza Zaia – diciamo sì al taglio dell’Irap che strangola le nostre imprese e i nostri artigiani, una tassa che colpisce stalinisticamente chi ha la sola colpa di fare fatturato e dare lavoro, ma guai a chi tocca la sanità. Lo sanno Renzi&Padoan che il solo gettito Irap del Veneto è di 2,8 miliardi l’anno e che il 99% va a finanziare il Servizio sanitario nazionale? Trovino i soldi dove vogliono ma non tocchino la salute della gente. E non è una questione di schieramenti, perché ad esempio fui io a ricorrere contro i ticket nazionali imposti dal Governo Berlusconi”.

“Dovremmo anche tagliare – aggiunge il Governatore del Veneto – 2 dei 4 miliardi necessari per sostenere il Tfr in busta paga; e autorevoli fonti già parlano di tagli ‘quasi lineari’: seconda rapina ai virtuosi e ai cittadini che perderanno servizi e assistenza. Non si ha il coraggio di fare l’unica cosa giusta – attacca Zaia. Costi standard per tutti e subito, e i 30 miliardi salterebbero fuori come d’incanto”.

“Non ci siamo proprio – dice Coletto - La sanità sarà colpita duramente, al punto da mettere in forse il principio costituzionale dell’assistenza universalistica dicendo addio all’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Inevitabile anche la disdetta degli impegni assunti nel nuovo Patto Nazionale della Salute, rispetto al quale il Governo smentisce sé stesso e vanifica l’impegno e la lealtà con cui le Regioni hanno agito a quel tavolo”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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