Legge elettorale, Sergio Berlato: "Grillo zerbino di Renzi e Berlusconi"
Mercoledi 7 Giugno 2017 alle 15:09 | 0 commenti
Cambiare idea può essere segno di intelligenza se si comprende che il pensiero di altri è migliore, ma se tale cambiamento avviene di continuo ed in brevissimo tempo, la cosa può assumere aspetti patologici ravvisabili nei disturbi bipolari della persona; un po' come parrebbe capitare a Grillo e al suo Movimento in tema di legge elettorale e nei rapporti con Renzi e Berlusconi - afferma il Consigliere regionale e Coordinatore per il Veneto di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, Sergio Berlato. Da quando i 5stelle hanno messo piede in Parlamento non è passato giorno senza una loro pubblica condanna su inciuci e accordi sottobanco tra maggioranza e opposizione, ultimo in ordine di tempo il famoso patto del Nazzareno - prosegue Berlato.
Tale posizione intransigente li ha spinti, fin da subito, a rifiutare qualsiasi avance governativa prima con Bersani e successivamente con Renzi. Ora li troviamo seduti al tavolo delle trattative per una legge elettorale che, se venisse votata dal Parlamento così come proposta, condannerebbe l'Italia all'ingovernabilità o, nella migliore delle ipotesi, ad un accordo al ribasso fatto di veti incrociati tra Berlusconi e Renzi - precisa il Consigliere Berlato. Con un sistema del genere l'Italia - continua Berlato - dimostrerebbe ancora una volta di non saper formare esecutivi credibili, stabili ed in grado di espletare il mandato in autonomia, condannando definitivamente il nostro Paese a subire le decisioni delle consorterie di Bruxelles, deresponsabilizzando i Partiti soprattutto in politica estera e nelle scelte economiche. Inoltre non prevedere una legge elettorale con le preferenze che diano il diritto ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento conferma la volontà delle segreterie di alcuni Partiti di nominarsi i propri deputati in spregio ai diritti degli elettori italiani. Questo inciucio elettorale tra le segreterie dei quattro maggiori Partiti - conclude il Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto - è un pasticcio che non può essere condiviso da Fratelli d'Italia-AN e rappresenta un accordo ignobile che tende a soddisfare più gli interessi di alcuni Partiti che a garantire il sacrosanto diritto degli elettori italiani di poter scegliere da chi farsi rappresentare e governare, elettori ai quali viene concesso solo il "privilegio" di fornire una delega in bianco alle segreterie dei Partiti perché possano continuare a fare gli interessi di pochi a scapito dei diritti di molti.
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