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Legge elettorale proporzionale: riunione del Comitato Vicentino per la Costituzione lunedì in CGIL Vicenza

Di Note ufficiali Domenica 28 Maggio 2017 alle 19:54 | 0 commenti

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La riunione del Comitato Vicentino per la Costituzione fissata per lunedì 29 maggio alle 17, 30 in CGIL Vicenza illustrerà i perché di una legge Elettorale costituzionale di tipo proporzionale e della petizione popolare da firmare su change.org a: "Restituire la sovranità agli elettori consultando anche il sito www.iovotono.it. Il perché di base per una petizione popolare è illustrato nella nota che pubblichiamo. Perché dopo la bocciatura dell'Italicum ci vuole una nuova legge che garantisca il voto libero e uguale dei cittadini. Perché più firme raccogliamo più forte sarà la pressione democratica e dal basso nei confronti del Parlamento.

Che cosa vogliamo?

L'elezione proporzionale sulla base dei voti di lista; nessuna forma di premio elettorale che trasformi in maggioranza chi è solo minoranza stravolgendo il voto; l'abolizione dei capilista bloccati che, lasciando la scelta in mano alle segreterie dei partiti, creano una ampia quota di nominati in Parlamento; nessuna candidatura delle stesse persone in più collegi. Dopo avere difeso con il No la nostra Costituzione il 4 dicembre, vogliamo avere un Parlamento legittimo e pienamente rappresentativo delle volontà politiche dei cittadini.
Solo così un nuovo governo, godendo della fiducia di un Parlamento realmente rappresentativo, avrà l'autorevolezza di guidare il paese.

La petizione

Al Presidente del Senato Al Presidente della Camera dei Deputati

Il risultato straordinario del referendum del 4 dicembre segna una svolta nella storia del nostro Paese.
Con questo referendum il popolo italiano non solo ha respinto la deformazione della Costituzione contenuta nella proposta Renzi- Boschi ma ha anche rifiutato l'ltalicum, un sistema elettorale disegnato a misura della riforma costituzionale, espressione dello stesso disegno neo autoritario ed accentratore.
La Corte Costituzionale il 25 gennaio ha cancellato il ballottaggio demolendo un pilastro dell'ltalicum, ma sono rimasti in piedi altri due pilastri che tendono a svilire le elezioni riducendole ad una mera procedura per l'attribuzione del potere di Governo ad un ristretto gruppo, attraverso il controllo del Parlamento, a scapito della rappresentanza.
Per rendere omogeneo e coerente il sistema elettorale nelle due Camere, come richiesto dal Capo dello Stato, sarebbe inaccettabile la soluzione di estendere al Senato i meccanismi dell'ltalicum. Al contrario è indispensabile che, con un sussulto di dignità, il Parlamento intervenga per cancellare gli aspetti inaccettabili non rimossi dalla sentenza della Corte costituzionale.

Riteniamo che due interventi di fondo siano assolutamente necessari per ripristinare il modello di democrazia costituzionale che le elettrici e gli elettori hanno solennemente riconfermato con il voto del 4 dicembre.
Occorre:
- assicurare con le elezioni la piena rappresentatività del Parlamento, delle province e delle aree metropolitane, ripristinando l'eguaglianza del voto dei cittadini;
- garantire la possibilità per i cittadini di scegliersi i rappresentanti, oggi designati dai capi partito.
Il premio di maggioranza rimane inaccettabile, anche con la soglia del 40 % dei voti, in quanto comporta l'attribuzione alla lista "vincitrice" di oltre 90 seggi in più rispetto ai voti ricevuti, sottraendoli agli altri partiti, dando vita ad una profonda divaricazione fra la volontà espressa dagli elettori e la composizione del Parlamento.
Ugualmente inaccettabile è il sistema dei capilista bloccati che, combinato con collegi di dimensioni ridotte, porterebbe al risultato che la stragrande maggioranza dei deputati sarebbero nominati dai capi dei partiti senza che gli elettori possano concorrere in alcun modo alla scelta dei loro rappresentanti.
In questo modo rimarrebbe confermato il carattere oligarchico dei partiti e l'impermeabilità del Parlamento alle domande che vengono dalla società e alle ragioni della giustizia sociale e dell'uguaglianza (lavoro, sanità, scuola, previdenza, ambiente).
Per questi motivi, prima che si giunga allo scioglimento delle Camere è indispensabile che siano
approvate profonde modifiche alla normativa elettorale vigente.


CHIEDIAMO

che la riforma delle leggi elettorali in discussione nel Parlamento sia informata ai seguenti principi.
Il sistema elettorale deve ripristinare la rappresentanza, garantire l'eguaglianza dei cittadini nell'esercizio del diritto di voto, restituire ai rappresentati il diritto di scegliere i propri rappresentanti, ricondurre i partiti alla loro funzione costituzionale di canali di collegamento fra la società e le istituzioni, piuttosto che di strutture di potere autoreferenziali.
Questi risultati possono essere ottenuti con modelli diversi, a condizione che venga garantita l'elezione proporzionale sulla base dei voti di lista.
Per questo chiediamo fermamente:
che si rinunci ad ogni forma di premio maggioritario; che si rinunci ai capilista bloccati;
che si rinunci alle candidature multiple.

Non esistono formule magiche, ed è possibile valutare sistemi misti (come quello tedesco, per esempio): quello che conta è che sia raggiunto l'obiettivo di rendere il Parlamento realmente rappresentativo.
Occorre ripristinare la piena credibilità e rappresentatività del Parlamento perché i cittadini debbono tornare ad essere protagonisti del voto ed artefici, con il concorso dei partiti, della scelta delle rappresentanze parlamentari, come richiede il principio fondante della Costituzione che stabilisce che la sovranità appartiene al popolo.

Rivendichiamo sulla base della vittoria del No, che ha confermato la validità della Costituzione, una legge elettorale in grado di eleggere Camere pienamente rappresentative, che rispondono agli elettori del loro operato.

Roma, 9 febbraio 2017.

Primi firmatari: Alessandro Pace, Massimo Villone, Anna Falcone, Alfiero Grandi, Domenico Gallo, Silvia Manderino, Mauro Beschi, Antonello Falomi, Tommaso Fulfaro, Felice Besostr,i Sandra Bonsanti, Tomaso Montanari, Pietro Adami, Vincenzo Vita, Antonio Pileggi, Antonio Caputo, Paolo Maddalena, Claudio De Fiores, Enzo Palumbo, Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi, Lorenza Carlassare, Alfonso Gianni, Franco Russo, Giovanni Russo Spena, Mauro Sentimenti, Livio Pepino, Giovanni Palombarin,iCesare Antetomaso, Carlo Di Marco, Sergio Caserta, Mauro Volpi, Panche Pardi, Agostino Carrino, Maria Agostina Cabiddu, Roberto Zaccaria, Franco Astengo, Vittorio Bardi, Nico Cerana, Francesco Rampone, Antonio Di Pietro, Guido Mastelotto, Gerardo Labellarte, Andrea De Pietri, Walter Pirracchio, Marta Pirozzi, Gianni Ferrara, Bia Sarasini.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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