Legge di stabilità, Venturini: i comuni veneti non possono più tagliare
Martedi 21 Ottobre 2014 alle 19:57 | 0 commenti
Riceviamo da Ancivenento e pubblichiamo
Oggi martedì 21 ottobre 2014 nella sala conferenze della sede romana dell'Anci nazionale ha avuto luogo una riunione straordinaria dell'Ufficio di Presidenza il cui tema era il disegno di legge di stabilità e le sue conseguenze per i comuni italiani. All'incontro erano presenti il presidente Anci nazionale Piero Fassino, i presidenti Anci regionali e i sindaci dei comuni capoluogo di provincia.
Per Anciveneto era presente la vice-presidente Elisa Venturini, delegata a rappresentare la presidente Maria Rosa Pavanello. Il presidente Fassino ha sottolineato che per i comuni italiani non è possibile far fronte agli 1,2 miliardi di tagli richiesti (che si aggiungono ai 300 milioni imposti poco tempo fa). Senza contare vincoli e parametri vari fissati in precedenza, che di fatto irrigidiscono fortemente l'azione amministrativa. Va considerato, inoltre, che dal primo gennaio si avrà a che fare con i nuovi sistemi di contabilità , un passaggio, questo, che renderà ancor più difficili le cose.
La vice-presidente Venturini ha esposto all'assemblea la posizione di Anciveneto e della presidente Pavanello: «I nuovi tagli proposti sono insostenibili perché i comuni veneti non possono più tagliare nulla. Inoltre, non è ammissibile che si parli di tagli lineari: è assolutamente indispensabile ragionare a livello di costi standard. Per quanto riguarda il Patto di stabilità , a noi sindaci deve essere data la possibilità di spendere per la sicurezza idrogeologica, per le scuole, per la manutenzione delle strade: sono settori troppo importanti e come sindaci abbiamo la responsabilità verso i cittadini, la loro sicurezza e il loro futuro».
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