Legge regionale commercio, Santacatterina: deregulation o piano di commercio territoriale
Mercoledi 2 Novembre 2011 alle 19:03 | 0 commenti
Confesercenti Vicenza - Dal 2009 le vendite di beni e servizi hanno un segno negativo e il terziario commerciale non vede sbocchi a breve. Il miracolo nord est, sembra svanito. Di fronte a questa situazione l'esigenza prioritaria non ci sembra essere quella di aprire i negozi alla domenica e di cementificare nuove aree per aprire mega strutture ludico commerciali.
"Il momento richiede una completa inversione di rotta, occorre puntare a politiche di sviluppo che mirino a salvaguardare e migliorare l'economia esistente, a difendere il territorio quale valore primario, e che promuovano il rilancio dei nostri centri storici, dei nostri centri urbani come unicità dall'alto valore socio-economico" afferma Bruno Santacatterina Presidente di Confesercenti Vicenza. "Se il moderno nel commercio significa solo scimmiottare l'America costruendo mega città artificiali ludico commerciali significa concedere interventi speculativi a pochi con il danno per tutti".
Confesercenti ritiene che la vera sfida innovativa, la vera modernità nel nostro Veneto sia oggi la capacità di rilanciare il ruolo delle nostre città , l'unicità dei nostri centri urbani, la qualità del nostro modello di vita. Il governo del territorio è alla base delle scelte sul futuro della nostra qualità di vita. Oggi noi dobbiamo definire e decidere qual è il modello di Vicenza, del Veneto a cui noi puntiamo. Quando oggi manifestiamo il nostro no! Al CIS di Montebello, ai centri commerciali, all' outlet di Occhiobello e a decine di altri interventi nel Veneto, non lo facciamo esclusivamente per difendere il futuro di qualche piccolo negozio. Vogliamo nella nostra una provincia e nel Veneto, una qualità di vita basata sui nostri mille comuni. Un modello di sviluppo territoriale che tenga conto della nostra unicità , della nostra storia, della nostra cultura. Nella nostra Regione, dove la grande distribuzione ha presenze che la collocano ai massimi livelli Europei, occorre una pausa di almeno un anno.
La legge Regionale sulla programmazione commerciale è scaduta e in fase di rinnovo, mentre dal Governo piovono provvedimenti e interventi particolarmente gravi che, in nome della liberalizzazione annullano ogni normativa regionale con il rischio di provocare dal 13 gennaio 2012 una situazione incontrollabile. Nelle città d'arte e nelle località turistiche viene soppresso l'obbligo di rispettare le chiusure festive negli esercizi commerciali oltre alla possibilità di aprire mega strutture in deroga ai contingenti della Regione, accorpando anche parchi commerciali dopo tre anni di attività e le concessioni in deroga sulla scorta di programmazione negoziata. Il rischio è quello di una completa deregulation del settore lasciato in balia alla grande distribuzione. "Quello che si propone alla Regione" continua Vincenzo Tamborra Direttore di Confesercenti Vicenza "è una moratoria totale della durata di almeno un anno, in attesa dell'approvazione della nuova legge regionale sul commercio, su tutti i punti sopra scritti al fine di evitare vuoti legislativi. Una moratoria che blocchi anche l'individuazione o la trasformazione di nuove aree ad uso commerciale, che renda impossibile il concretizzarsi di ulteriori iniziative commerciali di grandi dimensioni".
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