Dovigo e Legambiente: il cedro da tagliare è il simbolo di uno snaturamento della città
Mercoledi 25 Luglio 2012 alle 21:27 | 0 commenti
Valentina Dovigo, Circolo Legambiente Vicenza - Il tentativo di mettere in difficoltà le associazioni ambientaliste non è andato a buon fine, così Valentina Dovigo presidente del circolo Legambiente di Vicenza commenta la vicenda del probabile taglio del cedro di Viale Trieste. E' ovvio che non è accettabile una spesa di 40.000 euro per traslocarlo, ma è altrettanto ovvio che non sarebbero stati spesi per salvare la pianta, piuttosto per salvare la rotatoria.
Il cedro sa salvarsi e stare in piedi da solo. Si sarebbe potuto progettare diversamente la rotatoria o addirittura non realizzarla.
Purtroppo ha avuto il sopravvento un'idea di città in cui il verde e gli alberi rappresentano solo ciò che può rimanere (forse) quando è stato già organizzato tutto il resto e sta predominando la falsa convinzione che la fluidificazione del traffico sia utile all'allentamento della morsa dell'inquinamento atmosferico, se non fosse per questi due "fondamentali urbanistici consolidati" non ci sarebbe alcun tipo di pericolo per il patrimonio arboreo, anche di pregio, della nostra città , e non si arriverebbe a rasentare il ridicolo paventando un trasporto del costo di 40.000 euro, facendolo passare per di più per una manovra ambientalista.
La rotatoria come risoluzione dei problemi di mobilità della città , nuova bandiera ideologica da sventolare in tutti gli angoli ed in tutti i quartieri, continua ed esaspera all'infinito il modello di mobilità attualmente in vigore, tutto imperniato sul traffico veicolare privato, ci fa spendere una montagna di soldi che sono in ultima analisi sottratti alla riqualificazione degli spazi e del verde pubblico, all'ampliamento delle aree pedonali ed alla realizzazione di nuove piste ciclabili.
Come nei recenti casi del taglio del pioppo nero a Borgo Scroffa e dei platani sulla salita di Santa Libera, gli alberi che si sono tagliati e si vorranno tagliare sono diventati il simbolo di un disinteresse e di un'incuria, di uno snaturamento della città che va oltre la sottrazione della mere alberature e si riversa sul modo di vivere dei suoi abitanti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.