Gherardo Colombo a Vicenza: "Per combattere la corruzione serve un cambiamento culturale"
Venerdi 25 Gennaio 2013 alle 15:29 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Teatro gremito di gente ieri pomeriggio al Patronato Leone XIII di Vicenza per ascoltare l'ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo, in città per presentare il suo libro "Farla franca. La legge è uguale per tutti?" in occasione dell'avvio della campagna "Io riattivo il lavoro", promossa da Cgil e Spi, con il sostegno di numerose associazioni, tra cui Libera, Arci, Confesercenti, Centro studi Pio La Torre, Avviso pubblico, Legacoop, Acli e Sos Impresa.
Si tratta di una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare volta a favorire l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Un tema, questo, che come ha sottolineato Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil di Vicenza, "non è lontano da noi. I reati legati al riciclaggio nel Vicentino sono aumentati del 126 per cento tra il 2011 e il 2012. Lo dicono i dati forniti dal questore. Con questa legge vogliamo che ciò che viene confiscato sia restituito alla società civile e non messo in vendita". "Per combattere l'illegalità economica - ha continuato Bergamin - il sindacato chiede: l'adozione di protocolli da parte dei Comuni quando si assegnano appalti pubblici; la creazione di stazioni appaltanti uniche da parte di Prefetture e Province; una vera legge anticorruzione, nonché norme che garantiscano trasparenza contabile e un controllo dei flussi finanziari che la politica deve mettere a punto per un uso etico delle risorse collettive". Per Gherardo Colombo, che ha dialogato con quattro persone di età e background diversi, ovvero con Valentina, studentessa, Francesco, giovane lavoratore metalmeccanico, Alessandra, insegnante e sindacalista, e Rita Turati, segretaria generale dello Spi del Veneto, "la legalità è una sfida che si può vincere solo sul piano culturale".
"È attraverso una riflessione profonda e continua - precisa l'ex magistrato - che si può uscire da quell'idea secondo cui la società si organizza attraverso la discriminazione. Perché la corruzione è anche discriminazione. A parole no, ma nei gesti, nei fatti e nei comportamenti sì. Quindi l'articolo 3 della Costituzione sulla parità dignità sociale e sull'uguaglianza di fronte alla legge può essere realizzato solo se ci si comporta di conseguenza. Chi osserva questo articolo non convive con la mafia, non accetta i vantaggi che possono derivare da rapporti sospetti. La possibilità della mafia di infiltrarsi e di espandersi dipende dal fatto che i cittadini lo consentono e dal sentirsi sempre e comunque innocenti perché pensiamo che noi non c'entriamo mai e i cattivi sono gli altri".
"Se vogliamo che ci sia democrazia e che la Costituzione si realizzi - prosegue Colombo -, è necessario conoscere bene quest'ultima e che le persone siano libere, cioè che siano capaci di gestire la propria libertà e autonomia. In breve, che possano scegliere. In questo senso la scuola non insegna ai ragazzi ad essere autonomi. Gli adulti devono essere capaci di dare ai più giovani una autonomia responsabile, ovvero di educarli a gestire responsabilmente la loro libertà ". Colombo ha parlato, tra le altre cose, anche di regole. "Non sono dell'opinione che le regole vadano sempre seguite, soprattutto se contrastano con i diritti fondamentali delle persone - ha affermato -. Le regole si possono (o forse si devono) violare quando negano il primato della persona, la distribuzione paritaria di diritti e doveri, l'uguaglianza davanti alla legge e le pari opportunità , e in modo che non si possa intervenire ad unificare quella regola tempestivamente. Però bisogna assumersi la responsabilità dell'inosservanza".
L'incontro, moderato da Igino Canale, segretario generale dello Spi di Vicenza, si è aperto con la lettura di due brani: il primo estratto da una lectio magistralis tenuta da Giancarlo Caselli, il secondo tratto dal volume "Sei stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini" di Gherardo Colombo. A presentarli è stata Manuela Santagiuliana. Gli intermezzi musicali, invece, sono stati curati da Alessandro Dalla Vecchia (violino) e Silvia De Boni (fisarmonica).
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