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L'economia vicentina non cresce, ecco l'analisi congiunturale del 2° trimestre 2013

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Agosto 2013 alle 15:56 | 0 commenti

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Dott.ssa Raffaella Teglia, Ufficio Affari Generali Camera di Commercio di Vicenza - La Camera di Commercio ha diffuso oggi i risultati dell’analisi congiunturale dell’economia vicentina nel 2° trimestre 2013, dalla quale risulta che dopo la piccola ripresa produttiva del 1° trimestre, la produzione è tornata a diminuire.

I dati più significativi riguardano le variazioni destagionalizzate della produzione e del fatturato rispetto al 1° trimestre, rispettivamente –1,4% e +0,9%. Il fatturato è leggermente aumentato dopo sei semestri consecutivi di diminuzione, segnali positivi arrivano anche dalle serie degli ordini: sia quelli del mercato domestico sia quelli provenienti dall’estero sono cresciuti rispetto al 1° trimestre.

Pur restando su livelli elevati, nel 2° trimestre 2013 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono diminuite: da 5,4 milioni di ore nel 1° trimestre a 5,2 milioni di ore nel 2° trimestre         (-4%). Le ore complessive di CIG nei primi sei mesi del 2013 sono state 10,7 milioni, contro 7,5 milioni nello stesso periodo del 2012 (+43,1%). Nel 2° trimestre le ore autorizzate di CIGO e della componente «in deroga» sono diminuite rispettivamente da 1,2 milioni a 1 milione (-17,4%) e da 2,9 milioni a 2,3 milioni di ore (-18,7%). Le ore autorizzate di CIGS sono invece aumentate passando da 1,4 milioni a 1,9 milioni di ore (+38,2%). Il ricorso a strumenti «non ordinari» (CIGS e componente «in deroga») è nettamente maggioritario (81%): ciò significa che le imprese che hanno beneficiato di questi ammortizzatori hanno esaurito il plafond di ore di CIG stabilito dalla normativa oppure operano in settori usualmente non coperti da questo strumento (a esempio l’artigianato).

Le aperture di nuove crisi aziendali[1] sono aumentate nel periodo aprile-giugno rispetto al periodo gennaio-marzo: nel 2° trimestre sono state 87 con 1.329 lavoratori coinvolti, valori più elevati rispetto al 1° trimestre (68 aperture di crisi con 1.199 lavoratori coinvolti, rispettivamente +27,9% e +10,8%). Complessivamente nel 1° semestre 2013 le aperture di crisi aziendale hanno riguardato 155 imprese contro 104 del 1° semestre 2012 (+52%).

Il confronto tra il secondo trimestre e il primo trimestre 2013 gli ingressi nelle liste di mobilità sono in forte diminuzione: 380 contro 569 del trimestre precedente (-33,2%). Il confronto diretto tra i primi sei mesi del 2013 e l’analogo periodo del 2012 non è possibile poiché a partire da gennaio 2013 la L. 236/1993 non dà più diritto ad agevolazioni e le liste riferite a tale normativa non sono state più aggiornate.

Nel 2° trimestre 2013 il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese è positivo dopo 6 trimestri consecutivi di diminuzione: +207 con una sola «cancellazione d’ufficio»[2] (è stato di        –1.161 del 1° trimestre, con 485 «cancellazioni d’ufficio»). Il saldo è positivo nel commercio e nei servizi, mentre si registra la diminuzione nell’agricoltura, nel manifatturiero, nei pubblici esercizi e nei trasporti. Nei primi sei mesi del 2013 il saldo è di –954 (-468 se si escludono le «cancellazioni d’ufficio») rispetto a –1.411 nel periodo gennaio-giugno 2012 (-837 se si escludono le «cancellazioni d’ufficio»).

Le aperture delle procedure concorsuali nel 2° trimestre 2013 sono aumentate rispetto al 1° trimestre: 82 nel 2° trimestre, contro 69 nel 1° trimestre (+18,8%). Nei primi sei mesi del 2013 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato 151 aziende (115 aziende nel periodo gennaio-giugno 2012,           +31,3%). Nell’ambito di queste procedure i fallimenti sono 51 nel 2° trimestre 2013, 48 nel 1° trimestre 2013.

L’ammontare del monte protesti indica un peggioramento nella capacità delle imprese e delle famiglie di far fronte alle loro obbligazioni: l’ammontare protestato nel 2° trimestre è stato di 7,1 milioni di euro, contro 6,9 milioni di euro nel 1° trimestre (+2,3%); è aumentato anche il numero di effetti protestati (da 1.978 a 2.141, +8,2%). L’ammontare complessivamente protestato nei primi sei mesi del 2013 è stato di 14 milioni di euro, contro 12 milioni di euro nei primi sei mesi del 2012 (+17,4%).

Al 31 maggio 2013 lo stock di prestiti bancari alle imprese è stato di 18,5 miliardi in diminuzione rispetto ai 18,8 miliardi di fine dicembre (-1,6%), ma se allarghiamo l’orizzonte temporale la riduzione è ancora più evidente: rispetto a maggio 2012 lo stock di prestiti alle imprese si è ridotto del 7,1%. Il problema della restrizione del credito è ancora attuale e continua ad accentuarsi. Nei primi cinque mesi dell’anno l’ammontare dei prestiti al settore produttivo sono diminuiti sia nel manifatturiero (-0,2%), sia nei servizi (-1,8%) sia soprattutto nelle costruzioni (-6,1%).

Anche nella provincia di Vicenza le immatricolazioni di veicoli continuano a diminuire: nel 2° trimestre le nuove immatricolazioni sono state 4.350 contro 4.945 immatricolazioni nel 1° trimestre        (-12%). Nel primo semestre 2013 le immatricolazioni sono state 9.295, contro 10.328 immatricolazioni nello stesso periodo del 2012 (-10%) a conferma della debolezza degli acquisti di beni durevoli.

Nel secondo trimestre 2013 il settore manifatturiero non ha confermato la debole ripresa produttiva del 1° trimestre (-1,4% nel 2° trimestre contro + 1,3% nel 1° trimestre), ma dopo sei trimestri consecutivi di riduzione torna a crescere il fatturato industriale (+0,9%). Segnali di ripresa sono registrati anche dalla serie degli ordini sul mercato domestico che ha registrato un primo, seppur contenuto, aumento dopo sette trimestri di riduzione. Anche gli ordini provenienti dall’estero sono aumentati: le variazioni rispetto al trimestre precedente, opportunamente destagionalizzate, sono state  rispettivamente +0,4% e +3,4%. A giugno è continuata la lenta diminuzione di addetti occupati nell’industria: rispetto a fine marzo la variazione è stata di -0,1%. Nonostante il ritorno alla crescita del fatturato e degli ordini, le incertezze politiche, la persistente difficoltà di accesso al credito e la debolezza dei consumi interni portano gli imprenditori a mantenere previsioni ancora estremamente prudenti sull’andamento economico nei prossimi mesi. Rispetto al 2° trimestre del 2012 la produzione è diminuita dello 0,2% ma la gioielleria, la gomma-chimica, l’elettro-meccanica e il sistema moda hanno registrato andamenti positivi. A fine giugno i giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti sono 44, in aumento rispetto alla rilevazione precedente (a fine marzo i giorni di produzione assicurata erano 36).



[1] La “crisi aziendale” è una procedura prevista dalla L. n. 223/1991 formalizzata attraverso una comunicazione dell’azienda alle rappresentanze sindacali, all’Inps e alla Commissione provinciale del lavoro.

[2] Le «cancellazioni d’ufficio» dell’archivio del Registro delle Imprese riguardano quelle imprese che, pur ancora registrate, hanno perduto i requisiti di iscrizione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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