Lech Walesa al Festival Biblico, testimone autorevole di generazione in generazione
Mercoledi 25 Maggio 2011 alle 19:57 | 0 commenti
Festival Biblico - Sabato 29 maggio alle ore 17:30 in Piazza dei Signori Lech Walesa, Premio Nobel per la Pace e fondatore di Solidarnosc dialoga con Aldo Maria Valli, giornalista e vaticanista del TG1.
Lech Walesa nato il 29 Settembre 1943. Le prime notizie della sua attività di dissidente risalgono al 1968, quando incoraggiò i suoi colleghi lavoratori dei cantieri navali a boicottare le azioni ufficiali del governo contro le manifestazioni e gli scioperi studenteschi.
Da allora continuò ad essere sempre più attivo nelle tematiche sociali e politiche. Partecipò attivamente al Comitato di sciopero del Dicembre 1970 e venne proposto come Presidente del Comitato.Dopo i tragici sviluppi degli scioperi del 1970, che portarono alla morte di 39 operai, giurò che non avrebbe più permesso che accadesse ancora una cosa del genere. Poco dopo, Walesa divenne molto impegnato nel Sindacato Libero dei dissidenti. Organizzò azioni di protesta coi lavoratori dei Cantieri Navali, distribuì volantini clandestini, tenne riunioni per rendere consapevoli i lavoratori dei loro diritti e per favorire una loro educazione politica. Fu uno dei principali promotori delle manifestazioni di protesta dell' Agosto 1980.
La sua personale resistenza, le sue tenaci capacità negoziali, la sua battagliera dedizione alle richieste dei lavoratori, il sostegno e la fiducia che si era guadagnato da parte dei partecipanti allo sciopero in tutta la Polonia contribuirono a creare quel senso di solidarietà e di comunità fra tutti i Polacchi, che venne istituzionalmente ufficializzato con la costituzione del sindacato "Solidarnosh" (Solidarietà ), libero ed indipendente. Quello fu il momento in cui tutto il mondo iniziò a seguire gli avvenimenti polacchi a Danzica/Gdansk e le azioni di Walesa, che avrebbe rappresentato gli interessi dei suoi compatrioti con dignità , conquistando il crescente rispetto e l'ammirazione di tutto il mondo libero.Il regime totalitario reagì a tutti questi sviluppi introducendo la legge marziale il 13 Dicembre 1981. Lech Walesa fu uno dei primi ad essere internato. Per tutto il tempo oscuro delle leggi marziali, nel difficile periodo del bando di "Solidarnosh", quando il sindacato fu disgregato e pochissime persone nutrivano una qualche speranza di vittoria, Lech Walesa fu uno che non si arrese. Rimase il simbolo vivente, il portavoce ed il promotore dell' idea di solidarietà . Nonostante calunniose voci miranti a distruggere la sua immagine, nonostante i continui atti persecutorii da parte dei servizi repressivi della Polonia comunista, egli non si diede per vinto.La sua lotta tenace fu apprezzata sia in Polonia che fuori dal Paese, con la concessione del Premio Nobel per la Pace nel 1983.
Verso la fine degli anni '80, Lech Walesa sedette al tavolo negoziale colle autorità comuniste alla cosiddetta Tavola Rotonda. La trasformazione pacifica, rivoluzione senza spargimento di sangue, fu un fenomeno eccezionale nel mondo ed un esempio per tutti su come raggiungere un accordo ed ottenere uno storico cambiamento politico. La determinazione ed il coraggio di Lech Walesa, che guidava la delegazione dell' opposizione democratica attorno alla Tavola Rotonda, portò ad un compromesso con il debole, ma ancora pericoloso, regime comunista. Ciò culminò con le elezioni del 4 Giugno 1989 e l'instaurazione del primo governo non comunista ad Est della Cortina di Ferro. Il 22 Dicembre 1990, Lech Walesa divenne il primo presidente democraticamente eletto della Polonia. Durante il suo mandato ed anche successivamente, Lech Walesa rimase il portavoce della causa polacca nell'arena internazionale. Egli accelerò i passi verso l'adesione della Polonia alla NATO ed all'Unione Europea.
Nel 1995, fondò il "Lech Walesa Institute" la cui missione è sostenere la democrazia e l'autogoverno in Polonia ed in tutto il mondo.Attualmente, Lech Walesa è ancora alfiere di solidarietà . Egli promuove la Polonia e la sua esperienza di lotta senza spargimento di sangue per la libertà e la democrazia. Recentemente, è stato nuovamente gratificato dai capi di stato dell' Unione Europea che lo hanno chiamato a far parte dell' "European Reflection Group" (Gruppo di Riflessione Europea), istituito per definire le nuove sfide che l' Unione Europea, in costante evoluzione, dovrà affrontare.
(fonte: Lech Walesa Institute Foundation.si ringrazia Bruno Zaupa per la traduzione dall'inglese)
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