Le voragini di Vicenza, tra fogne, calcio e Ipab. E c'è chi dorme sotto una ... banca
Lunedi 1 Luglio 2013 alle 23:56 | 0 commenti
I tifosi vicentini assistono in questi giorni  all'ennesima farsa degli acquirenti improbabili e improponibili, da Esposito a Mbock via Massone, del Vicenza Calcio, a meno che l'attuale proprietà (pensa di essere ancora presentabile?) non voglia solo far finta di provare a vendere per invece continuare a "giocare" a chissà cosa col club biancorosso.
Dopo la sconcertante farsa di cui sono spettatori e vittime i fin troppo rassegnati nostalgici del Lanerossi, che fanno fatica a tramandare i loro ricordi ai giovani che quel Lane non l'hanno visto, la tragedia infinita dei commissariamenti di Ipab e Ipark, dove oggetto del brutto gioco invece che i tifosi sono gli anziani, si accompagna alle voragini lungo le strade del capoluogo berico che a decine lo rendono simile a una groviera di asfalto.
Tre situazioni diverse, non dovute però al caso.
Mancanza di trasparenza e personaggi discussi e discutibili per la questione del club biancorosso o, meglio, di quel che ne resta caratterizzano il calcio. Incapacità della politica attuale berica e veneta di liberarsi dai condizionamento degli obiettivi (interessi) personali fanno sì che Ipab sia solo uno strumento di questa politica e non l"attore del benessere degli anziani.  E ora, quasi, a sintetizzare in un'immagine il degrado vero, quello del calcio e della politica, ecco le voragini che spuntano ovunque.
Che la causa sia dovuta a sconvolgimenti climatici o all'invasività  della base Usa o alla vecchiaia degli impianti, sono loro, le voragini, l'immagine vera di Vicenza.
Di questa Vicenza.
Ce ne può essere un'altra, migliore?
Sì, basterebbe che chi fa finta di non saperlo dicesse a tutti che Mbock è solo Mbock, l'ex badante "in nero" della Ulss di Parma poi arricchitosi e perciò meritevole di seggio consiliare e ... attacchi dei sindacati di base per presunte irregolarità nel gestire una cooperativa. E basterebbe ricordare che l'Ipab è dei cittadini e che le voragini sono figlie del cemento a go go.
Lo sa anche e forse chi alle otto e quaranta di un comune giorno della settimana, come oggi, ha scelto l"atrio di una comune banca di una ancora ricca città del nordest. Non per prendere il posto migliore all'apertura ma per trovarci riparo durante la notte.
La foto di quell'uomo, sì perché, signori, quello è un "uomo", magari la troveremo a corredo delle solite speculazioni sulla sicurezza a uso e consumo dei tanti benpensanti di Vicenza, quelli che la domenica vanno in chiesa ma che dal lunedì al sabato scavano la voragine della propria coscienza.
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