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A Piane la ricetta per azzerare lo spread

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 22 Luglio 2012 alle 15:12 | 0 commenti

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In tempi di crisi, vuoi per il rinsecchirsi del portafoglio, vuoi per la voglia (la necessità?) di far riaffiorare i bei ricordi per farsi coraggio e guardare avanti, si fa sempre più nutrita e più festosa la folla, di adulti, bambini, vecchi e ragazzi, che, senza distinzione di razze (vicentini ... italiani, stranieri e nuovi italiani), affolla sempre di più in ogni week end le sagre. Si riscoprono, così, sulle classiche e promiscue tavolate i gusti di una volta con pochi euro specialmente se a cucinare c'è qualche vecchia nonna e a curare la griglia qualche arzillo zio, che, per nostra fortuna, non sanno cosa vuol dire catering, fast food, low food, take away e americanate del genere.

Di fronte alle quali diventano saporiti anche un kebab orientale o un piatto di "spaghetti di liso", per quanto contaminati anche loro dalla modernità che tutto cancella compresa la storia gastronomica, che spesso è la migliore descrizione della cultura dei popoli. Spesi, poi, i classici dodici-quindici euro per abbondanti bigoli o gnocchi all'arna, gustose costolette e luganeghe alla griglia, saporita polenta con i segni dei carboni, semplici contorni e un po' di vino DOC (Di Onesta Cantina) nulla è più richiesto, salvo qualche, volontario, altro euro per l'immancabile pesca di beneficenza, ovviamente senza jackpot, per tuffarsi in mezzo alla gente che, ricordandosi di essere gente, se ne frega se, seguendo le note del gruppo (band?) della serata, i propri movimenti, o accenni di ballo che siano, sono belli o goffi. Perché è tutto l'altro mondo che, invece, è tragicamente goffo, assillato com'è da spread, spending review, devolution e stronzate del genere. Ieri ero a una di queste sagre. A Piane, su per i tornanti che portano al Tretto (qui la photo gallery). Con la famiglia di Antonio che lì è nato, lì vive e lì mi ha fatto da Cicerone tra una stretta di mano ai vicini di casa (sono in 350 ad abitare ancora la frazione di Schio e i suoi dintorni), un abbraccio a chi nella piazza della chiesetta ci è tornato per il più classico e semplice degli amarcord e un saluto a chi, invece, come me, Piane l'ha scoperta da poco o l'ha conosciuta proprio ieri sera, dopo esserci arrivato seguendo i manifesti che da settimane promuovevano la tre giorni in collina: ieri con la Antonella Band, ma soprattutto con bigoli e costolette...

Ecco allora il racconto di Antonio sulla Sagra di Piane. Né fast né slow, ma "indigeno".

«Si tratta di una tradizione consolidata, i cui albori risalgono a decine di anni fa. Un tempo la sagra a Piane era detta "Sagra delle Còrnole", con riferimento alle rosse bacche del corniolo che maturano in questo periodo, e i cui arbusti abbondavano nel territorio. La sagra si festeggia in onore di San Gaetano Thiene, compatrono della piccola parrocchia, intitolata alla Madonna di Loreto, a cui era dedicata anche la precedente e ancora più antica chiesetta, ora diventata abitazione privata. Se un tempo la caratteristica saliente di questa festosa ricorrenza era costituita dalla ricca pesca di beneficenza, che è ancora in auge, ora a questa si accompagna un apprezzato stand gastronomico allietato da intrattenimenti musicali. I tre giorni di sagra sono resi possibili dall'impegno assiduo ed encomiabile di parecchi volontari del posto, i quali organizzano l'evento fin dai mesi invernali, ritrovandosi periodicamente per stilare il programma e suddividersi i vari compiti. Gli apprezzati ingredienti culinari riscuotono un successo garantito, anche grazie a Mariuccia, una signora ormai anziana che si è specializzata nella preparazione casalinga dei bìgoli co' l'arna e di altri intingoli vari. L'elenco dei collaboratori risulterebbe troppo lungo, e questa citazione varrà a mo' d'esempio, comprendendo idealmente tutti gli altri. Per una parrocchia piccola, scarsamente abitata e periferica questo costituisce un momento importante di aggregazione, oltre che di apertura all'esterno. Inoltre garantisce, Giove pluvio permettendo, un introito finanziario che risulta fondamentale per la sua gestione».
Se il principe De Curtis si promuoveva in uno dei suoi film col notissimo «Vota Antonio, vota Antonio!», a me, più modestamente e, soprattutto, meno principescamente, verrebbe da dire: «Forza Antonio, forza Antonio!». E forza tutti quelli che alle sagre ci vanno per far felice non solo la signora Mariuccia di turno ma anche (e di più, siamo sinceri) il proprio palato e il proprio cuore.

Un po' antico, un po' moderno. Ancora umano. Perchè, grazie alle sagre, si azzera lo spread tra passato e futuro.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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