Le parole della Dal Lago, un vero e proprio "coming out" tardivo sulla storiaccia del Cis
Sabato 21 Maggio 2011 alle 10:54 | 0 commenti
Outing tardivo e sospetto, da VicenzaPiù e Ovest.Alto Vicentini n. 214 in distribuzione
«Sì, sono stata io a parlare con il senatore Filippi della possibilità di acquisire i terreni Cis. Il motivo è semplice: cercava 50mila metri quadrati dove mettere la propria azienda». Le parole della Dal Lago sul Corveneto del 19 maggio sono un vero e proprio “coming out†sulla storiaccia del Cis. Perché sanciscono le responsabilità dell'intero gruppo dirigente leghista sulla rovinosa vicenda dell'interporto di Montebello Vicentino.
E soprattutto sono la prova provata di una politica istituzionale gestita in modo personalistico e con poco rispetto per la cosa pubblica e la trasparenza. E che la Dal Lago si «autoesponga» ad una figuraccia del genere non è solo la spia del malessere all'interno di un partito che soffre anche al livello nazionale. La fuga in avanti dell'onorevole la si può spiegare solo in due modi. Uno, le opposizioni sono entrate in possesso di qualche documento eclatante in tal senso e stavano per rivelarlo. Due, c'è qualche altra grossa bufera che si sta abbattendo sul Cis. Ma le parole della Dal Lago sono gravi perché la storia del centro intermodale negli anni si è impantanata proprio perché gli enti pubblici non erano mai riusciti ad acquisire tutti i terreni utili per raggiungere quei 500.000 metri quadri utili all'opera così come concepita ab origine. Con la sua affermazione la Dal Lago ha fatto capire all'opinione pubblica che si è interessata prima dei problemi logistici, reali o presunti, di un compagno di partito, che di quelli della collettività . Di più, la Dal Lago dice che sul coinvolgimento della famiglia Filippi non ci sono segreti. Ma perché in dieci anni non l'ha mai detto? Perché parla solo adesso? In questo contesto sarebbe bene che ora saltassero fuori le carte della convenzione “segreta†del 12 febbraio 2008, ma anche quelle precedenti, tra Immobiliare Arco e Filippi. Non sono dettagli, perché racchiudono il cuore nascosto dell'affare immobiliare: per di più la Dal Lago oltre ad essere stata presidente della provincia è stata pure presidente della Brescia-Padova. Quindi è doppiamente informata sui fatti oltre che doppiamente responsabile sul piano politico. Ma l'ultimo quesito è per la magistratura berica. Dov'è?
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