Le osservazioni di Verlato sulla gestione e i problemi della città
Venerdi 15 Aprile 2016 alle 17:57 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo
Lo spunto mi è venuto da una giusta rimostranza di Pio Serafin nei riguardi di tanti edifici comunali non utilizzati o, quantomeno, non in modo adeguato. Credo abbia perfettamente ragione. Per la munificenza di Cariverona si sono spesi fior di quattrini per restauri di palazzi per il cui uso c'è calma piatta. A queste osservazioni ne aggiungo un'altra che mi sono già premurato di segnalare a chi di dovere. Mi riferisco al recupero archeologico di un'imponente area di 750 mq sotto il Duomo.
La preziosità e particolarità ci è stata illustrata con simpatica competenza dal dott Vezzaro che ha accompagnato me e un gruppo di amici, in una vista prenotata.
Ecco il punto: per la visita è necessario raggiungere un certo numero di visitatori, avere una guida (corretto) e in un orario ben definito. Sembrerebbe questo avvenisse solo una volta la settimana per non intralciare le attività della chiesa. Ho avuto amici e conoscenti da fuori città che sarebbero stati molto interessati al tour, ma non mi è stato possibile accontentarli per indisponibilità dell'ospite. Ora, che un recupero così importante non possa essere fruito se non in dosi omeopatiche, che non vi sia la possibilità di accesso per i disabili, e che non vi sia nemmeno un piccolo volantino con i dati principali del sito, è carenza da superare velocemente.
Ripeto un mio disagio di sempre. E possibile che debba essere sempre io, con pochi altri , a segnalare i problemi della città e, in primis, quelli della circolazione? Sì, è possibile. Utilizzando quel mozzicone di pista ciclabile che va dal rondò del coccodrillo a Porta Castello, si arriva all'incrocio con Btg Monte Berico con vetture in movimento che sbucano in Corso san Felice . Succede che il segnale di stop è a 10/15 metri dall'incrocio e quindi chi lo rispetta e poi riparte, si trova ad uscire in pista ciclabile durante il passaggio di utenti. Se invece il segnale di fermata fosse quasi all'incrocio, gli automobilisti avrebbero la possibilità di vedere il ciclista e ripartire dallo stop dopo il passaggio. Segnalo che gli autobus lo fanno.
Strisce pedonali davanti alla stazione. C'è un passaggio continuo di persone e, quindi, un arresto ininterrotto di macchine che provocano notevoli ingorghi in certi orari. Il previdente Gianni Retis , nel suo progetto, proponeva un sottopasso che avrebbe reso più agevole e sicuro l'attraversamento della zona. In mancanza di quanto scritto sopra, proporrei di segnalare con luce congrua l'attraversamento pedonale, tenendo presente che di sera e in caso di pioggia, l'automobilista vede il pedone solo quando ce l'ha davanti al cofano e non è cosa salutare.
Una pattuglia Aim, nei giorni scorsi, ha sistemato il pavimento della piazzetta antistante Coin ( accanto all'edicola). A pochi metri ci sono dei buchi nel porfido dove mancano dei tozzetti. Non c'era qualcuno cui venisse in mente di disporre quelle riparazioni approfittando dell'uscita della squadra? Non era un modo per risparmiare?
I commercianti di san Felice hanno sicuramente le loro esigenze, ma non le hanno anche i ciclisti? E possibile che in certi orari di punta ci siano i marciapiedi con macchine parcheggiate fuori sede corretta, alle quali si aggiungono quelle parcheggiate nei posti blu creati regolarmente (?) tra marciapedi e carreggiata? E possibile che un ciclista debba transitare quasi in mezzo alla strada, anche per salvarsi da chi scende e sale in macchina aprendo la portiera senza alcun rispetto per gli altri, sperando di non essere arrotato? no, non lo dovrebbe essere. Se si vogliono monetizzare anche le cose sgradevoli, si abbia almeno la buona volontà di dedicare metà marciapiedi anche alle bici per tutelare la loro incolumità .
Le macchine, oltre a puzza e inquinamento, corrono troppo e, tranne qualche persona civile, non danno precedenza e ti passano sotto il naso anche se sei a metà delle strisce. Mi fa impazzire che se uno sfora di 10 minuti al parking, si trova il foglietto con sanzione e per i pirati di cui sopra, c'è licenza per i loro comodi.
Il Comune ha redatto l'ordinanza anti fumo e anti cicche per terra. Bene, ma se la gente continua a lordare il selciato e nessuno interviene, che razza di presa in giro è? Se nessuno obbliga i locali pubblici ad installare porta cicche all'esterno dei loro locali, quale segnale diseducativo si fornisce? Per carità cristiana mi astengo, per una volta, di parlare dei vigili.
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