Le opinioni degli Arzignanesi sul rilancio etico della città
Domenica 10 Ottobre 2010 alle 10:13 | 0 commenti
Dopo i fatti dell ‘inchiesta Dirthy Leather e la messa in onda di un'intervista ad Andrea Ghiotto, durante una recente puntata di Presa Diretta (Raitre), Arzignano rischia di esser considerata in tutt'Italia, in primis, una città in cui si evade il fisco. Durante l'ultimo consiglio comunale le proposte dell'opposizione, caduta quella di sfiduciare il vicesindaco Signorin proprio per le sue performance in tv, almeno quelle mostrate nel servizio, si sono concentrate su 4 punti per rilanciare l'immagine di Arzignano e sono state fatte proprie dalla maggioranza, che ad onor del vero, come fa notare l'assessore Enrico Marcigaglia, "aveva già impostato il patto giovani e lagalità a marzo dovendo poi attendere 6 mesi per la firma del ministero".
In considerazione di tutto questo e mentre la giunta sta portando avanti un programma di promozione dell'immagine di una nuova Arzignano, come con Il Concerto del 2 ottobre, gli imprenditori si sono impegnati per una sorta di Patto per mantenere (e, per quelli coinvolti nell'inchiesta, ripristinare) nelle loro aziende la legalità mentre, per costruire un futuro più etico, opererà un tavolo permanente per la legalità fiscale in Consiglio comunale e nelle scuole saranno proposti corsi di educazione civica e di legalità .
Gli Arzignanesi reputano utili e sufficienti questi provedimenti?
"La legalità all'interno delle ditte è sempre stata incerta e vaga - afferma Lorena, 45 anni, impiegata -. Sarebbe un bel progetto se le imprese si dimostrassero corrette, ma, a essere realisti, non ci credo molto".
"Trovo il progetto utile - dichiara Antonella, 44 anni, casalinga -. Del resto la maggior parte degli arzignanesi è brava gente, quindi è il caso di dare una nuova immagine a un'Arzignano che è solo in parte marcia. Partire dai giovani è significativo, nella speranza che nel loro futuro partano da premesse più etiche nel costruire un'impresa."
"La furbizia di alcuni imprenditori ha messo in crisi l'intero settore. - afferma Luca, 44 anni, commerciante -. Mi auguro che la giunta lavori per tutelare l'intera popolazione, vorrei che ci fosse trasparenza nel prendere decisioni che riguardano l'intera comunità ".
"Premesso che, non dovrebbero esserci patti etici e che la correttezza dovrebbe essere una cosa scontata, appresa da tutti sin dall'infanzia - dichiara Rita, 53 anni, casalinga -, sono soddisfatta che l'intervista sia stata trasmessa in tv. Fino a prima, l'evasione era tollerata, nessuno si era mosso, anzi qualcuno la giustificava perché era un fenomeno diffuso in tutta Italia. Ben venga questo patto, nella speranza che sia stato stipulato con onestà e con una reale intenzione di adesione all'impegno preso".
"Sono scettica nei riguardi della giunta, perché quel che si è fatto finora è stato censurare la trasmissione Presa Diretta, quindi l'informazione, all'interno di una scuola - conclude Alessia, 42 anni, commerciante -. Proporre una svolta solo ora, sotto pressione dell'opposizione, non dà meriti particolari a una giunta che, a mio parere, riguardo a questa vicenda, si è dimostrata in gran parte passiva".
Punti di vista solo in parte concordi anche se il desiderio di vedere una nuova Arzignano si percepisce in tutti.
Ovvio, però, che il futuro del nome di Arzignano dipenderà anche, se non soprattutto, dall'onestà dei suoi imprenditori.
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