Le motivazioni di Sorrentino, portavoce degli ideatori del cartellone anti Variati
Domenica 7 Ottobre 2012 alle 13:47 | 0 commenti
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Di Valerio Sorrentino
Innanzi tutto una considerazione preliminare: nei confronti del manifesto affisso dal PDL, vi sono stati circa 40 comunicati di censura, da parte della Giunta, della Maggioranza, dei tanti iancheggiatori del Sindaco, più o meno interessati che in questo periodo albergano nel centrodestra vicentino; allorchè è avvenuto il gravissimo episodio di Campo Marzo, i comunicati sono stati neppure un quarto. Questo la dice lunga sul torpore mediatico che Variati è riuscito ad infondere, anche negli aspetti più deficitari della sua Amministrazione.
Sono anni che denunciamo il degrado che vi è in alcune zone della città , in primis Campo Marzo. Si può fare propaganda o ergere difese d'ufficio, ma nessuno può negare che, soprattutto di sera, il parco centrale di Vicenza è completamente off limits ai suoi cittadini. Durante la Festa degli Oto, tutti hanno potuto vedere che genere di persone frequentasse Campo Marzo. Ebbene, appare opportuno chiarire alcuni concetti che possano fare chiarezza sulla vicenda.
1)Fino a qualche anno fa il problema principale era la frequentazione del parco da parte di vagabondi e sbandati che ne facevano un uso improprio e degradante. La passata Amministrazione cercò di risolvere il problema ricorrendo ad un servizio di Custodi in bicicletta che ottenne buoni risultati. C'è chi lo nega, ma è sufficiente, a tal proposito, fare una breve inchiesta tra i commercianti di viale Roma, per verificare quanto quel servizio venne gradito.
2) Di fronte al problema dello spaccio in Campo Marzo, l'attuale Amministrazione ha cercato di risolvere il problema in due modi: ricorrendo ad iniziative culturali (la famosa linea Quero) ed effettuando continui controlli di polizia. Entrambi le soluzioni sono state e sono purtroppo inadeguate. I magrebini spacciano, incuranti, anche durante le manifestazioni culturali, che di per sè non possono essere celebrate tutti i giorni ed in tutte le zone del parco. I controlli di polizia servirebbero, se avessimo in Italia una legislazione come quella di altri Paesi, nei quali, chi viene fermato anche per reati minori va in galera e ci rimane per qualche tempo. Da noi, storicamente, vi è una cultura garantista che rimarrà tale, piaccia o non piaccia.
3) Campo Marzo è un parco e come tale va considerato. In Europa i grandi parchi hanno cancelli e recinti; lo stesso accade a Vicenza per parco Querini, i giardini Salvi, il parco del Risorgimento. Inoltre, in essi vi è la presenza, non di guardie o militari, ma di custodi del Comune, che, in caso di necessità , chiedono l'intervento delle Forze dell'Ordine.
I punti sopra indicati sono oggettivi ed ad essi bisogna fare quindi riferimento. Il sottoscritto, ritiene che sia necessario prendere atto della realtà e cercare una soluzione, senza scaricare sempre le responsabilità sul Governo o sulle Forze di Polizia, già oberate da mille compiti., così come fatto dall'attuale Giunta. Abbiamo quindi ipotizzato di mettere una recinzione con cancelli da chiudere di sera, con un servizio diurno di Custodia per assicurare di giorno il controllo del parco ed impedire agli spacciatori di entrare durante la sera e la notte. Certo, è una soluzione difficile da attuare; essa è dispendiosa, deve essere concordata con la Sovraintendenza, non è di immediata esecuzione. A prescindere però da ogni valutazione, questo è però un modo di affrontare il problema, in modo concreto. Da parte dell'Amministrazione sono intervenuti soltanto insulti, anche sgradevoli. Basti pensare alle espressioni usate dall'Assessore alla sicurezza o dal portavoce del sindaco. Sono gli stessi toni, del resto, usati quando la città era governata dal Centrodestra. Fummo accusati di provocare le morti per cancro con l'inquinamento, contro Hülweck fu effettuata una vergognosa campagna diffamatoria per il caso Baldinato. Oggi pochi ricordano quei fatti. Noi non li abbiamo dimenticati. È per questo che non accettiamo lezioni ipocrite di etica da chi della legalità ha un'idea alquanto confusa. Il problema non è quindi quello di un manifesto "forte", ma quello di un degrado sempre più evidente, ideale humus per episodi cruenti che vanno denunciati. Anche ad alta voce, se necessario.
Valerio Sorrentino, Vice coordinatore cittadino del Pdl
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