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Le Far Oer e il massacro annuale delle balene: sterminato un branco di 236 esemplari

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 31 Dicembre 2011 alle 10:24 | 0 commenti

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Un attivista di Sea Shepherd sotto copertura documenta la mattanza dei cetacei: sgozzati dopo essere stati intrappolati in una baia. Come nel film «The Cove»

Si è finto per giorni uno studente svedese aspirante regista in vacanza nelle isole Far Oer, un arcipelago che sta nel mezzo dell'Atlantico tra la Scozia, la Norvegia e l'Islanda divenuto ormai quasi del tutto indipendente dalla Danimarca, a cui era storicamente legato dal punto di vista governativo (qui il video documento, segnalato da Marco Rigotto: "sembra un controsenso se prima vi faccio gli auguri e poi vi invio questo video terribile. Ma mi è stato recapitato a casa per posta in un dvd, e allora ho deciso di inoltrarvelo. Lo farò anche anche a tutti i telegiornali italiani, a Rai e Mediaset e a tutte le emittenti".

E con questa copertura è riuscito nel suo intento: documentare la Grindadrap, la mattanza delle pilot whale, i globicefali, conosciuti anche come balene dalle pinne lunghe - anche se in realtà sono mammiferi odontoceti, hanno cioè i denti, e appartengono dunque alla famiglia dei delfini -, che ogni anno avviene sulle coste dei villaggi di questo piccolo stato, sconosciuto ai più, che in Italia ha goduto di qualche momento di celebrità per avere ospitato la nazionale di calcio durante la fase delle eliminatorie dei campionati mondiali. Peter Hammarstedt è uno degli uomini di punta degli equipaggi di Sea Shepherd impegnati nelle azioni di contrasto alle baleniere giapponesi. E proprio per questo alla fine è stato costretto a fuggire a metà del lavoro, dopo essere stato riconosciuto da alcuni dei cacciatori di cetacei, che lo avevano visto nella serie tv «Whale Wars» (trasmessa anche in Italia da Animal Planet) e che lo hanno notato mentre fotografava e riprendeva le carcasse dei mammiferi allineati sulla spiaggia.

«SPETTACOLO» PER BAMBINI -L'uccisione dei cetacei è considerata una tradizione irrinunciabile dagli abitanti delle Far Oer che, come si vede nelle foto scattate dallo stesso Hammarstedt e da quelle diffuse dall'agenzia Reuters, non si fanno remore nel portare anche i bambini piccoli ad assistere allo «spettacolo» (GUARDA la fotogallery; attenzione: immagini forti). Ma la macellazione di massa che viene compiuta ogni anno in questo sperduto angolo d'Europa è qualcosa di particolarmente cruento e ricorda la mattanza dei delfini che viene compiuta in Giappone nella baia di Taiji (i mammiferi sono sospinti in un piccolo golfo da cui non potranno scappare e poi sterminati), denunciata e documentata dal film «The Cove», premiato tra l'altro anche alla notte degli Oscar e all'ultimo Festival di Cannes. Le pilot whale vengono accerchiate e poi letteralmente sgozzate con coltelli, arpioni e lame affilate.

LA MATTANZA - Hammarstedt ha raccontato dell'uccisione di un branco di 236 cetacei avvenuto nei pressi dell'abitato di Klaksvik. L'attivista di Sea Shepherd ha appreso dell'imminente massacro captando una conversazione via radio tra alcuni dei balenieri. Ha individuato l'area in cui sarebbe stato compiuto, è saltato sull'auto ed è arrivato nella cittadina, dove la mattanza era già cominciata. Da solo non ha potuto fare nulla per fermare quanto stava accadendo. Ha potuto solo cercare di documentare l'accaduto, per poi raccontarlo al mondo. Fino a quando, appunto, è stato riconosciuto e poi messo in fuga in malo modo. Hammarstedt ha anche spiegato di avere ricevuto delle minacce nelle ore successive alla sua identificazione, tanto che dal quartier generale della sua associazione gli è stato intimato di lasciare velocemente il Paese.

SPECIE PROTETTA - Le pilot whales sono classificate come «rigorosamente protette» dalla Convenzione per la Conservazione della natura e degli habitat naturali. Ciò nonostante la caccia e la successiva mattanza si ripetono ogni anno. «A differenza di quanto avviene a Taiji - spiegano quelli di Sea Shepherd -, nelle Far Oer ci sono almeno una ventina di baie adatte a compiere questo tipo di mattanza. E questo rende difficile prevedere dove esse possano avvenire e quindi predisporre azioni preventive per impedirle». «Tra gli animali uccisi - ha raccontato Hammerstedt - c'erano anche femmine gravide e balenotteri ancora non nati e attaccati al cordone ombelicale delle loro madri. Un intero branco che fino a qualche giorno fa poteva nuotare libero nelle acque del Nord Atlantico è stato sterminato in un unico bagno di sangue».

IL DOLORE DELLE MADRI - Gli abitanti delle Far Oer sostengono che il metodo da loro utilizzato per l'uccisione delle balene è quello più indolore possibile. Non la pensano così gli animalisti: «Ho visto cetacei con diversi tagli all'altezza del capo - ha detto ancora Hammerstedt -, alcuni sono stati colpiti più volte e hanno impiegato fino a quattro minuti prima di morire. I feti sono stati estratti dal ventre delle madri e lasciati morire sulla banchina. Questa razza è molto matriarcale: non posso immaginare la paura e il panico che queste madri hanno provato nel vedere le loro famiglie sterminate davanti ai loro occhi».

Alessandro Sala, Corrieredellasera.it

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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