Lazzarin:legge obiettivo, anche in regione
Giovedi 15 Luglio 2010 alle 18:14 | 0 commenti
Manuela Lazzarin, Lega Nord - Nel pomeriggio di martedì scorso 13 luglio, è stato illustrato dai componenti di maggioranza della Commissione e Ambiente della Camera dei deputati, il V Rapporto sullo Stato di attuazione del Programma per le opere strategiche o più comunemente Legge obiettivo per il 2010. «Si tratta di uno studio sullo stato di avanzamento della Legge - spiega l'on. Manuela Lanzarin componente della stessa Commissione - che consente al Parlamento ma anche a tutti i cittadini, dato che è pubblicato sul sito della Camera (Sito web della Camera), di verificare quanto è avvenuto in termini di infrastrutturazione del Paese.»
Entrando brevemente nel rapporto che presenta i dati aggiornati al 30 aprile di quest'anno, risultano ultimate o prossime ad esserlo 63 opere che rappresentano il 12,6% dell'intero Programma. Il costo complessivo di queste opere è di 32,8 miliardi di euro.
«Si tratta di uno strumento utile per ridefinire il fabbisogno infrastrutturale e finanziario - prosegue l'on. Manuela Lanzarin - generando una riscrittura dei criteri di distribuzione delle risorse disponibili. Ad oggi il programma comprende 348 opere per un valore complessivo di 358.092 milioni di euro. Interessante è anche il quadro della distribuzione territoriale delle opere deliberate dal Cipe, nella quale si rileva che il 41% di queste (ovvero 75 su 182 ndr) è concentrato nelle regioni del Nord.»
Rispetto alle opere deliberate dal Cipe, al centro nord 21 miliardi su 27,5 miliardi sono a carico di privati, che corrisponde al 75,2% del totale. Invece, nel mezzogiorno il contributo dei privati si attesta sola al 24% corrispondenti a 6 miliardi e 637 milioni.
«Il sistema funziona ma va ancora migliorato. Se vogliamo attrarre capitali privati, occorre meno burocrazia. Con il federalismo in arrivo - rimarca l'esponente della Lega Nord - bisogna fare in modo che tutte le regioni e gli enti attivino una "concorrenza del fare" e non più una concorrenza dell'aspettare.»
Dando una scorsa della distribuzione del Programma a livello regionale, la Calabria con 46 miliardi (raddoppio linea ferroviaria e lavori autostradali) è la prima regione per investimenti con il 13% del totale (46 miliardi di euro) anche se è in notevole ritardo sui tempi di lavoro. Il Veneto è al quinto posto con 30 miliardi di euro che vale l'8% dell'investimento complessivo. Di questi il 44% è concentrato su strade (13 miliardi), il 36% in rete ferroviaria, il 16% sul Mo.Se. a Venezia e poi gli altri capitoli come metropolitane (741 milioni di euro), edifici pubblici (80 milioni di euro), edilizia penitenziaria (52 milioni di euro).
«Oltre alla Legge obiettivo che trovo uno strumento valido, dobbiamo impegnarci nel trovare nuove risorse per investire nelle arterie di grande viabilità del Nord e del Veneto e qui parlo soprattutto dei due corridori di passaggio europei il numero 5 Lisbona-Kiev ed il numero 1 Berlino-Palermo. In parallelo a questi è necessario poi lavorare sulla mancanza ed ammodernamento di tutti i collegamenti in direzione nord come la realizzazione della Valdastico Nord, dei nodi del ss Valsugana in vallata e della variante alla ss 47 tra Limena e Bassano del Grappa».
La Legge obiettivo è un valido sistema per sfondare il muro della burocrazia che spesso attanaglia la tempistica della opere pubbliche. Un lavoro che se ben seguito non può che produrre i frutti sperati come lo si è visto con i tempi di realizzazione del Passante di Mestre.
«Credo che anche il Veneto possa pensare ad una propria Legge obiettivo regionale individuando le infrastrutture di maggior interesse, impegnando le dovute risorse ed imprimendo così la giusta accelerazione che permetta di superare ostacoli come i finanziamenti ed i campanilismi che spesso nascono tra le diverse amministrazioni territoriali. Solo così si potrebbe fare quel nuovo balzo in avanti in infrastrutture che quanto mai il Veneto ha bisogno
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