LAV Vicenza: "Regione Veneto sempre più filo-cacciatori, i cittadini dovranno subire in silenzio"
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 23:30 | 0 commenti
Lega Anti Vivisezione, sede territoriale di Vicenza
La LAV chiede al Presidente Luca Zaia di bloccare immediatamente la nuova norma che la Regione Veneto si appresta ad approvare, e che prevede di punire chiunque si renda responsabile di disturbo dell’attività venatoria, con una sanzione che può arrivare fino a 3.600 euro. Ciò significa che i cittadini vessati dalla presenza dei cacciatori non potranno neppure protestare per il disturbo e i danni subiti. L’affermazione del diritto dei cittadini veneti a vivere serenamente nelle proprie case, non può essere cancellato a beneficio della sparuta minoranza rappresentata dai cacciatori.
“Se la norma dovesse essere approvata – commenta Piera Costa, responsabile della sede LAV di Vicenza – i cittadini veneti sarebbero di fatto espropriati di un loro fondamentale diritto, quello alla sicurezza, che deve essere garantito nella casa dove ognuno ha costruito il suo personale rifugio dalle minacce esterneâ€.
Svegliati la domenica mattina all’alba quando avrebbero il diritto di riposare, oppure a rischio dell’incolumità personale e delle proprietà , perché minacciati dalla presenza dei cacciatori, non potranno azzardarsi a protestare perché qualsiasi parola o azione potrebbe configurare un disturbo dell’attività venatoria, con conseguente sanzione pecuniaria. Eppure ogni anno i cacciatori sono protagonisti di numerosi episodi che vanno dal disturbo del riposo delle persone fino all’uccisione di qualche malcapitato scambiato per un fagiano: a San Pietro di Feletto (Treviso) due cercatori di funghi sono stati feriti gravemente da un cacciatore; la frazione di Laghi di Cittadella, nel padovano, è rimasta per 5 ore priva di energia elettrica a causa degli spari dei cacciatori ai cavi dell’alta tensione; a Torre di Mosto (Venezia) un cane è stato colpito dai pallini sparati da un fucile da caccia, gli stessi pallini che nei pressi di Thiene (Vicenza) hanno abbattuto un rarissimo Ibis eremita. Questi ultimi e più recenti casi chiariscono al di là di ogni ragionevole dubbio quanto pericolosa sia la caccia, non solo per gli animali ma anche per le persone che vivono in contesti rurali e che, oltre al danno, rischiano di subire la beffa del non poter protestare.
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