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Laura Scuccato parla di Team in Rosa, otto maestre "bassanesi" con cui i bambini imparano a sciare a Passo Brocon

Di Giulia Biasia Lunedi 15 Febbraio 2016 alle 11:00 | 0 commenti

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La bassanese Laura Scuccato, "inventrice" di Let's Play Different, un gioco dell'oca con prove di disabilità promosso come vice presidente nazionale del LEO Club, associazione giovanile dei Lions, per raccogliere fondi per i disabili, è anche maestra di sci e fondatrice di un gruppo di maestre, il Team in Rosa. Come si può dedurre dal nome, sono tutte donne, otto per l'esattezza, con la giacca della tuta da sci rosa, che da dicembre a febbraio tengono corsi per bambini, ragazzi e adulti in località Passo Brocon (Tn). 

Come nasce Team in Rosa?
Faccio parte di una famiglia di sportivi. Mio padre, mia zia, mia sorella ed io siamo mastri di sci. Io lo sono dal 2008. Mia sorella è diventata maestra nel 2012 e con lei anche altre ragazze con le quali aveva fatto il corso di formazione di novanta giorni. Questo è stato un punto di partenza. In realtà, l'idea di creare qualcosa per questo gruppo di ragazze, diventate maestre insieme, è venuta a Lelio Passuello, responsabile dello Sci Club Marostica. Attualmente siamo otto maestre, tutte studentesse, eccetto mia zia e un'altra maestra che lavorano. Lo facciamo per passione, non come lavoro, anche se comunque abbiamo delle entrate economiche. 
Quindi solo donne. Cosa avete in più da offrire a chi fa un corso con voi?
Per prima cosa la donna ha più sensibilità. Inoltre, il nostro obiettivo è quello di trasmettere la passione ai bambini, in maniera semplice e divertente. Il nostro motto, infatti, è "Ski & Smile". Cerchiamo di instaurare un rapporto umano. Puntiamo sull'entusiasmo, perché lo sci è uno sport che permette alla famiglia di fare una cosa tutti insieme e di passare del tempo all'aria aperta. 
E la parte organizzativa? Decidete voi i prezzi dei corsi, la durata e le ore?
Sì, siamo sempre state noi ragazze a occuparci dell'organizzazione. Abbiamo iniziato con dei pacchetti che comprendevano corsi collettivi della durata di dodici ore totali, suddivise in quattro weekend. Parlo di weekend perché le lezioni si fanno o il sabato o la domenica, mattina o pomeriggio.  A volte la durata può cambiare, perché proviamo formati diversi. Per esempio, quest'anno abbiamo deciso di proporre tre lezioni da due ore l'una. Ci sembrava troppo poco, ma, in realtà, i bambini non si stancano e vorrebbero continuare a sciare. È questo il nostro obiettivo. In più, per coinvolgerli ulteriormente, a fine corso organizziamo una gara tra i partecipanti e diamo a tutti un diploma con la propria foto.
Quanti iscritti avete?
Il primo anno erano 200 bambini. Quest'anno solo nel mese di gennaio ne abbiamo avuti 170, che da Sandrigo, Bassano, Breganze e, addirittura, da Padova vengono al Passo Brocon (Tn) per fare i corsi con noi. 
Come mai avete scelto questa località?
È un impianto sul quale continuano a fare investimenti per migliorarlo. Per esempio, ultimamente, sono state fatte le seggiovie nuove. 
Come vi siete fatte conoscere?
Per prima cosa utilizziamo il sito internet www.teaminrosa.it, che da quest'anno abbiamo rinnovato permettendo di effettuare le iscrizioni online, e la pagina Facebook. Abbiamo fatto volantinaggio soprattutto a Bassano e al centro commerciale Grifone. Oltre al fatto che molte di noi vivono a Bassano, abbiamo scelto questa città perché manca qualcuno, sia esso un club o una scuola, che proponga corsi di sci. 
Quanto impegno comporta fare parte del Team in Rosa?
I sacrifici sono tanti e ci vuole impegno. Il sabato o la domenica mattina, per esempio, ci dobbiamo alzare molto presto per andare agli impianti, anche perché i corsi iniziano presto. Però tra noi maestre ci troviamo bene e prima di ciò siamo amiche. Questo è l'importante: divertirsi per trasmetterlo agli altri. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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