L'attentato di Brindisi, Dal Zovo e Sel Vicenza: "E' una mattina di paura e rabbia"
Sabato 19 Maggio 2012 alle 13:19 | 0 commenti
Sara Dal Zovo, membro del coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - E' una mattina di paura quella di oggi, una mattina che porta la firma della criminalità organizzata! A vent'anni dalla morte dei giudici Falcone e Borsellino, che hanno perso la vita in due attentati terroristici organizzati dalla mafia, la Puglia si risveglia sotto la cortina di fumo della malavita, del crimine organizzato. Alle 7.45 di oggi due ordigni sono esplosi nell'Istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi, una ragazza di sedici anni (Melissa Bassi, nella prima foto) non ce l'ha fatta, un'altra (Veronica Capodieci nella seconda foto) è in pericolo di vita, altri sette sono feriti.
E' questa la mafia descritta da Grillo! La mafia che non strangola, dice lui, ma che dimostra di essere in grado di uccidere, e uccide i ragazzi, quelli che portano avanti e fanno camminare sulle loro gambe i messaggi dell'antimafia, che sanno urlare quelle parole di forza e coraggio che i giudici Falcone e Borsellino hanno pronunciato e fatto valere, senza mai perdere la speranza e la voglia di lottare per riprendersi ciò che era loro, ciò che è di tutti noi, la nostra Italia.
Non è sicuro che si tratti di mafia, ma le coincidenze sono tante, troppe, e pur nella speranza che sia stato un gesto isolato, che con essa non ha collegamenti, è importante denunciare e parlare di criminalità , ricordare che ha già minacciato, catturato, ucciso e che lo fa ancora, ogni giorno.
Ma dallo Stato deve arrivare ora una grande dimostrazione di forza, Governo e partiti devono essere uniti nella denuncia e nel contrasto al terrorismo, di ogni tipo.
Si devono mettere in campo forze in grado di contrastare la mafia, di estirparla innanzitutto dai centri del potere, e non ricordarsene solo quando essa agisce clamorosamente come è accaduto oggi, come accadde trent'anni fa con Pio La Torre, vent'anni fa con Falcone e Borsellino e con tanti altri.
La lotta alla mafia ha bisogno di continuità , e la trova nella protezione dei giovani, nell'investimento nell'educazione e nella cultura, nella difesa del lavoro, nelle attività portate avanti da adulti e ragazzi nei beni confiscati.
E' una mafia che ha paura, che non teme tanto la giustizia, ma che trema di fronte alla forza e al coraggio dei giovani, alla conoscenza, agli insegnamenti di coloro che contro di essa hanno combattuto e hanno saputo vincere. Ma non è mai una vittoria definitiva quando il potere è colluso, quando chi dovrebbe difenderci innalza muri e dissemina pericoli lungo la strada; è una lotta impari: la forza delle parole, del pensiero, della volontà e della speranza in un futuro libero dalla criminalità contro la violenza, la forza che uccide e che è agita da coloro che, non sporcandosi le mani, tengono e muovono i fili di questi burattini, che hanno le mani pulite, ma la coscienza sporca, ed è una macchia che non si cancella.
E poi c'è chi tace, ma di fronte a tragedie come questa non si può tacere, non dire, si deve urlare contro l'ingiustizia, far sentire la propria voce!
Oggi si è spenta una vita, non doveva succedere, non dovrà più succedere, non ci sono parole per descrivere l'efferatezza del gesto e lo sdegno, la rabbia ma anche la paura che porta con sé. E' una sconfitta, ma non hanno perso i ragazzi, i cittadini, le idee, è chi ci ha governato e chi continua a governarci che non sa dare un segnale forte, che tentenna, che non assume una posizione ferma, di denuncia, se non a fronte di tragedie come questa, ma che quando la mafia non si mostra, non ne parla e sembra dimenticarsene.
Non voglio più dover contare le vittime, voglio poter urlare e chiamare a gran voce i nomi di chi vive, ha vissuto, di chi combatte e ha lottato senza lasciarsi abbattere; noi la mafia la vogliamo sconfiggere, ma non vogliamo essere lasciati soli, la politica deve accompagnarci e camminare di fianco a noi lungo questa strada, prenderci per mano, proteggerci perchè solo uniti si vince.
Oggi rimane un giorno nero, un giorno triste, un altro giorno da ricordare, un lutto che investe tutta l'Italia, e le urla e i pianti e la rabbia di quei ragazzi sono le mie, le urla non mi fanno sentire, le lacrime non mi lasciano vedere, la rabbia non mi fa parlare, ma il cuore, quello batte, e mi aiuterà , aiuterà tutti ad asciugarsi gli occhi, aprire bocca e orecchie, e denunciare, guardare ciò che accade, sentire ciò che si dice e lottare, lottare sempre, non smettere di credere che la mafia si può sconfiggere!
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