Categorie: Danza e ballo

L'Arsenale della Danza al teatro Comunale con Biblioteca del Corpo

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 6 Giugno 2012 alle 22:38 | 0 commenti

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Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza  -  L'Arsenale della Danza della Biennale di Venezia sarà a Vicenza anche nel 2012: così dopo l'inaugurazione dell'8°Festival Internazionale di Danza Contemporanea, in programma l'8 giugno al Teatro alle Tese (ore 20.00) a Venezia, Biblioteca del corpo, la nuova coreografia di Ismael Ivo con i 25 danzatori dell'Arsenale della Danza, sarà a Vicenza al Teatro Comunale giovedì 14 giugno alle 20.45 (spettacolo fuori abbonamento), poi a Treviso, sabato 16 giugno e infine a San Paolo del Brasile il 27 e il 28 luglio. Senza dubbio una conferma dell' importanza della "piazza" vicentina per la danza contemporanea, come testimoniano i numeri degli spettacoli di danza, con le oltre 12.000 presenze registrate (Stagione di Danza e altri spettacoli del Comunale).

Gli spettacoli della Stagione di Danza sono stati promossi e sostenuti dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica; la rassegna è realizzata con il sostegno di Fondazione Cariverona, Fiamm Group, Estel e Develon e come partner, Inglesina, Aim Energy, Gruppo Beltrame e Immobiliare Olimpica come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.
Biblioteca del corpo la nuova creazione di Ismael Ivo (che firma ideazione e coreografia, mentre le luci sono di Marco Policastro) progettata per l'Arsenale della Danza - i giovani tra i 19 e i 30 anni provenienti da Italia, Stati Uniti, Grecia e Brasile - dopo il debutto veneziano proseguirà dunque in tournée in Italia, in collaborazione con Arteven, e all'estero, in collaborazione con il SESC (Serviço Social do Comércio) di San Paolo del Brasile.
Nello spettacolo, riecheggiando il celebre racconto di Borges, La Biblioteca di Babele, Ismael Ivo compone una sua personale "biblioteca del corpo" distribuita in tante "sale", ognuna intitolata a un tema diverso, seguendo un percorso circolare.
"Con Biblioteca del corpo - scrive Ismael Ivo - continuo il mio percorso di esplorazione fisica. E' per me infinitamente affascinante vedere il corpo come un sensore e un documento delle nostre vite e delle nostre esistenze. Biblioteca del corpo è una installazione coreografica, una sorta di impalcatura concettuale in cui i corpi sono raccolti come un libro. Il punto di partenza è l'idea che ogni individuo rappresenta di per sé un libro che contiene informazioni uniche e originali. Queste informazioni segrete sono inimitabili. Ma il libro individuale deve essere aperto per poter rivelare i suoi diversi aspetti, i difetti, le qualità e le potenzialità. In questo processo, ogni singolo libro, pur se originale di per sé, è solo un volume della grande enciclopedia umana.
Qui sta il miracolo, la sfida e la partita. In che ordine devono essere messi i libri? C'è una combinazione chiara o una determinata logica da seguire? Il corpo è un libro. Ogni funzione o disfunzione del corpo può condurre alla chiave di una nuova scoperta. La forma simmetrica è completa solo se può aggiungere il suo contrario. Il concetto tradizionale di funzionamento perfetto del corpo ha senso solo se lascia spazio alla coesistenza con l'imperfezione. Questa composizione e scomposizione cerca di trasformare lo spazio fisico. E' un modo per esplorare e rivelare nuove possibilità. Al centro c'è l'investigazione del processo creativo. Il corpo è un libro di strane idee e possibilità. Questa scoperta è abbracciata con passione. Potrebbe aiutarci a rinnovare la capacità di capire noi stessi".
Con Biblioteca del corpo, lo spettacolo che conclude la sessione di studi dell'Arsenale della Danza per il 2012 ed inaugura contemporaneamente l'8.Festival Internazionale di Danza Contemporanea, il programma di laboratori e ricerca della Biennale di Venezia trova un punto di ricongiungimento all'attività festivaliera, instaurando un rapporto attivo tra festival e creatività, in linea di continuità con il programma educational della Biennale, che intende sollecitare l'interesse e la percezione del contemporaneo nei giovani, fornendogli gli strumenti necessari per accedervi.
Il movimento come espressione artistica, l'approfondimento del processo coreografico, il vocabolario della danza trovano dimostrazione efficace e diretta nei workshop pratico-interattivi organizzati nel luogo stesso dell'ideazione coreografica, al Teatro Piccolo Arsenale, dove Ismael Ivo e i 25 danzatori dell'Arsenale della Danza hanno svelato la genesi dello spettacolo, durante il mese di prove che ha preceduto il debutto, agli studenti e agli spettatori presenti.
Dal 2005 alla guida del Settore Danza della Biennale di Venezia, Ismael Ivo è coreografo, performer e danzatore conosciuto in tutto il mondo. Gli esordi avvengono nella sua città d'origine, San Paolo del Brasile, dove vince ripetutamente il premio come miglior danzatore solista (1979, 1981, 1982), ma la scena internazionale gli si spalanca quando sbarca a New York nel 1983, chiamato da Alvin Ailey, il geniale creatore di un genere altamente spettacolare di danza che mescola classico, moderno, jazz e afro. Poi è la volta dell'Europa e di nuovi incontri: nel 1985 Ismael Ivo è a Berlino, dove collabora con il grande coreografo di teatrodanza Johann Kresnik e con Ushhio Amagatsu, l'artista giapponese dei Sankai Juku, esperienze diverse che si fondono con le sue radici afro-brasiliane. Per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 2002, invitato da Carolyn Carlson, Ivo presenta con grande successo un assolo dedicato al fotografo Robert Mapplethorpe. Nello stesso anno crea con Márcia Haydée uno spettacolo dedicato a Maria Callas. Nel 2005 ha ricevuto per The Maids il prestigioso Time Out Award "for the most outstanding performance of the year". A Venezia Ivo ha presentato molte delle sue ultime creazioni: Eréndira (2005) assolo dedicato al fotografo Robert Mapplethorpe,, Illuminata (2006), The Waste Land, (2009) Oxygen (2010) e Babilonia - il Terzo Paradiso (2011), presentato l'anno scorso anche sul palcoscenico del Teatro Comunale.
I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected]), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. I prezzi: biglietto intero 15 euro, ridotto: over 60, under 25, abbonati del Comunale a 10,60 euro. Foto di AKIKO MIYAKE


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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