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Lancet: l'iperattività dei bambini è una malattia di origine biologica? Si, no...forse!

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 27 Dicembre 2010 alle 10:01 | 0 commenti

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Giù le Mani dai Bambini® - Era di fine settembre 2010 la notizia di una svolta nel dibattito sulla sindrome "ADHD" (Sindrome da iperattività e deficit di attenzione) ovvero bambini troppo agitati e distratti a scuola, trattati - soprattutto negli USA ma anche in Europa ed Italia - con potenti psicofarmaci.

La prestigiosa rivista scientifica Lancet, aveva infatti pubblicato il lavoro di un team di ricercatori dell'Università di Cardiff (UK), coordinati da Nigel Williams, i quali - così riportarono i principali organi di stampa, immediatamente ripresi dai blog di mezzo mondo - avrebbero avuto le prove dell'origine genetica dell'iperattività, affermazione questa che non solo avrebbe validato le terapie a base di metanfetamine comunemente utilizzate su bambini piccoli per sedarne l'iperattività, ma avrebbe anche aperto la strada a nuove tecniche futuribili per una manipolazione genetica in chiave preventiva del disturbo.
Fred A. Baughman - neurologo americano, autorevole esperto di ADHD e membro dell'Accademia Americana di Neurologia - dopo aver approfondito con attenzione lo studio di Williams e dei suoi colleghi, ha preso posizione contro la ricerca pubblicata da Lancet. "Siamo alle solite - ha dichiarato Baughman - questo non è certo il primo studio che suppone anomalie cromosomiche in pazienti ADHD. Il punto è un altro: in uno studio scientifico su piccoli in cura con Ritalin, il team del ricercatore El-Zein ha riferito: "Il trattamento ha comportato un aumento significativo nelle modifiche cromosomiche". Perché allora Williams e il suo staff non hanno riferito sullo stato clinico dei loro piccoli pazienti affetti da ADHD, la maggioranza dei quali sono stati appunto trattati con metanfetamine (Ritalin) che - come noto - possono causare atrofia cerebrale, anomalie genetiche e anche cromosomiche? Questo non è onesto. Aggiungo che la questione non è se Williams e la sua equipe abbiano dimostrato o meno l'origine genetica dell'ADHD: il problema è se si possano diagnosticare malattie mediante esami così soggettivi. Non è possibile - conclude Baughman - e quindi questo genere di affermazioni sono solo una truffa".
"Questa equipe della Cardiff University - ha dichiarato Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di Giù le Mani dai Bambini®, il più rappresentativo comitato italiano di farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org) - ha rilevato alterazioni in 57 bambini su 366 analizzati... e sulla base di dati così esigui i mezzi d'informazione hanno parlato di ‘svolta' nella tracciatura dell'origine genetica dell'ADHD? Tutto questo è semplicemente ridicolo. In un loro studio, i ricercatori Lambert e Hartsough hanno concluso: ‘Questo studio ha fornito la prova che l'uso in età pediatrica di trattamenti a base di psicofarmaci (anfetaminici, incluso il Ritalin) è significativamente e pervasivamente causa di vizio del fumo in età adulta, dipendenza dalla cocaina e uso occasionale di cocaina e stimolanti'. Poco dopo, Biedermann, consulente ben pagato dell'industria farmaceutica, ha concluso tutto il contrario. Com'è possibile? La verità - prosegue Poma - è che questo tipo di ricerche possono provare tutto e il contrario di tutto: sono utilissime per fare passi avanti, ma nessuna di esse è risolutiva. Ne leggiamo di ogni tipo, tutti i mesi: è ora che i colleghi giornalisti, perlomeno quelli seri e responsabili, la smettano di gridare al miracolo ad ogni nuova ricerca, per poi venire smentiti due settimane dopo. Siamo in un settore per nulla neutrale: interessi finanziari miliardari, marketing farmaceutico, corruzione dei ricercatori, organismi di controllo sanitario che non rivestono il proprio ruolo di severo controllo, e molte altre variabili impazzite rendono questo genere di conclusioni, spacciate per risolutive, del tutto inadeguate ad inquadrare un fenomeno così complesso come i problemi di comportamento dei bambini del XXI secolo. Domandiamoci più che altro quale responsabilità abbiamo noi adulti in questo scenario: abbiamo creato una società delle performance soffocata da principi come il ‘tutto e subito', schiava del distributore automatico di pillole della felicità, e ora - conclude Poma - i nostri bambini ne stanno pagando il prezzo".
Sui toni dell'intervento di Lancet è intervenuta anche la BBC. Fergus Walsh ha dichiarato sull'emittente di Stato britannica: "Il titolo del comunicato stampa di Lancet afferma che ‘lo Studio è il primo a trovare prove dirette che l'ADHD è una malattia genetica', e uno degli autori, il professor Anita Thapar, ha affermato che ‘Adesso possiamo dire con fiducia che l'ADHD è una malattia genetica e che il cervello dei bambini affetti da questa condizione si sviluppi in maniera diversa a quelle di altri bambini'. Bingo. O forse no - prosegue il commentatore della BBC - perché quelle sfacciate affermazioni non sembrano poi essere confermate dal documento scientifico vero e proprio. Lo studio ha analizzato il DNA da 366 bambini, ed ha confermato che quelli con ADHD avevano più probabilità di avere blocchi di DNA mancanti o duplicati. Ho fatto le somme - afferma Walsh - e solo il 15% dei bambini coinvolti nello studio ed etichettati ADHD avevano evidenziato la variante genetica". "Basta questo - commenta Poma - per giustificare affermazioni così entusiastiche?". "Ho posto questo dubbio alla Prof. Thapar (coautrice dello studio, ndr) - riprende Walsh - e lei ha tenuto a precisare che non voleva affermare che solo i geni erano responsabili per l'ADHD, ma piuttosto un insieme complesso di geni e fattori ambientali". Il Prof. Tim Kendall, uno psichiatra consulente ed esperto di ADHD, è stato molto turbato da queste affermazioni audaci che sull'origine genetica dell'ADHD: "C'è il pericolo - afferma Kendall - che una spiegazione meramente biologica per l'ADHD incoraggi i medici a fare affidamento su una risposta solo biologica, cioè farmaci come il Ritalin. Solo due anni fa, i medici sono stati invitati da NICE (l'organismo di controllo sanitario britannico, ndr) a non fare affidamento sul Ritalin da solo. Assistenza e formazione per genitori e insegnanti sono stati segnalati come di importanza fondamentale per aiutare i bambini a controllare la propria condizione - ha aggiunto l'esperto - e ci sono una lunga lista di fattori ambientali che possono aumentare il rischio di iperattività: fumo durante la gravidanza, stress pre-natale, abusi durante l'infanzia, rotture coniugali, situazioni sociali sfavorevoli, e molto altro". Bill Carey - Professore di Pediatria Comportamentale all'Università della Pensillvanya e Primario di Pediatria all'Ospedale di Philadelphia, ha concluso affermando: "Questi sono scenari complessi, e per essi non vi è una risposta univoca: diffidate sempre delle soluzioni facili a problemi complessi".

Breve bibliografia:
• El-Zein RA, Abdel-Rahman SZ, Hay MJ, Lopez MS, Bondy ML, Morris DL, Legator MS Cancer Lett. 2005 Dec 18;230(2):284-91
• Walitza S, Kämpf K, Oli RG, Warnke A, Gerlach M, Stopper H. Prospective follow-up studies found no chromosomal mutagenicity of methylphenidate therapy in ADHD affected children. Toxicol Lett. 2010 Mar 1;193(1):4-8. Epub 2009 Dec 22
• Lambert N, Hartsough CS. Prospective study of tobacco smoking and substance dependence among samples of ADHD and non-ADHD subjects. J Learn. Disabil. 1998;31:533-544.
• Biederman J, Wilens T, Mick E, Spencer T, Faraone SV. Pharmacotherapy of Attention-deficit/HyperactivityDisorder Reduces Risk for Substance Use Disorder. PEDIATRICS Vol. 104 No. 2 August 1999, p. e20.
Nota: la traduzione in lingua italiana delle dichiarazioni del Prof. Fred A. Baughman è a cura di Cecilia Metta per la redazione di "Giù le Mani dai Bambini"


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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