Lago di Fimon: oasi per i vicentini
Mercoledi 26 Agosto 2009 alle 23:57 | non commentabile
Provincia di Vicenza. 26 agosto 2009Â Â Â Â
Il lago dei vicentini. Delle passeggiate domenicali, del relax dopolavoro, dei bambini che giocano. Ma anche dei pescatori, degli amanti della natura e degli appassionati di vela.
Il lago di Fimon è tutto questo. Polmone verde alle porte della città , è oggi un vero e proprio paradiso naturale a disposizione dei vicentini, grazie ad un intervento della Provincia di Vicenza che in soli 5 mesi ha realizzato lavori per 440mila euro, finanziati, oltre che dalla Provincia, dalla Regione Veneto, dal Comune di Arcugnano e dalla Fondazione Cariverona.
Iniziate il 23 febbraio e concluse il 18 luglio 2009, le opere di riqualificazione del lago di Fimon sono state eseguite dal Servizio Forestale Regionale e dalle ditte Caramori Piante di Castelmassa (Rovigo) e Ecogreen di Gambellara.
All'inaugurazione, oggi, c'era l'Assessore Provinciale alle Risorse Idriche, Paolo Pellizzari, affiancato per l'occasione dall'intera Commissione Consiliare Provinciale Ambiente e Territorio. Assieme a loro, il Vicesindaco di Arcugnano Federico Bedin, rappresentanti del Servizio Forestale Regionale, degli alpini locali e dei pescatori dell'Associazione di Pesca Bacino B.
"Riqualificare -ha precisato Paolo Pellizzari- significa innanzitutto salvaguardare l'ambiente naturale, ed è quello che abbiamo voluto fare, mettendo a dimora oltre 700 piante tipiche di questi ambienti e rinfoltendo con canneti trapiantati alcune aree che, forse a causa della nutria, si stavano spogliando di vegetazione. Così facendo, abbiamo ricreato siti che rappresentano rifugio e zona di riproduzione di numerose specie di pesci e uccelli."
Massima attenzione è stata riservata quindi alla valorizzazione della biodiversità del lago. Dalla difesa dei rospi, per il cui passaggio sono stati previsti appositi ecodotti per evitare l‘attraversamento della strada, alla difesa dell'acqua attraverso la realizzazione di fasce tampone che filtrano l'acqua che scende dai campi coltivati prima che arrivi al lago, in modo da depurarla da sostanze organiche mal tollerate dal sistema lacuale.
Questi stessi "fossati" sono anche idoneo ambiente di svezzamento per le specie ittiche provenienti dal vicino incubatoio. In questo modo il lago mantiene sempre un ottimale apporto di pesci, ideale anche per i pescatori che hanno oggi a disposizione 30 piazzole per la pesca sportiva al colpo. Più ordine, quindi, con postazioni di pesca, e più ordine anche nel deposito di barche, grazie a due punti organizzati, uno a nord e uno a sud del lago, con scivolo per l'alaggio delle imbarcazioni.
"Nell'eseguire i lavori -ha aggiunto l'Assessore- abbiamo valutato l'utilizzo del lago dal maggior numero di persone possibili, che significa riservare una attenzione particolare a fasce deboli della popolazione, come chi soffre di disabilità ."
Così, caso forse unico in Italia, è stato realizzato un pontile attrezzato per la pesca da riva accessibile anche alle persone disabili, perché si possano avvicinare a questo sport a contatto diretto con la natura, godendo di un panorama sui colli Berici che ha pochi eguali. I pannelli didattici, poi, sono stati realizzati con scritte e mappe in rilievo e in braille, in modo da essere consultabili anche dagli ipovedenti e dai non vedenti.
" Oggi -ha concluso Pellizzari- possiamo dire che il lago di Fimon è davvero il lago di tutti i vicentini, senza discriminazione alcuna."
Questi, in dettaglio, gli interventi eseguiti:
• Completamento del percorso pedonale: 550 metri che collegano il parcheggio a Nord del lago alla Casetta didattica. In stabilizzato di frantoio con staccionata in legno.
• Completamento della fascia boscata lungo lo stradello perilacuale: sono state messe a dimora circa 700 piante: nella parte est del lago è stato creato un filare di 1.300 metri di alberi ad alto fusto mentre arbusti bassi stati piantati tra la strada perilacuale e la riva.
• Allargamento delle scoline per facilitare il ricambio idrico: sono state ripristinate, allargate e approfondite 10 scoline di immissione delle acque, provenienti sia da risorgive che dallo scolo dei campi circostanti il lago nel tratto compreso tra la strada perilacustre e il lago. La sezione utile della scolina, a pendenza dolce, consentirà il passaggio degli anfibi, soprattutto dei rospi durante il loro ciclo riproduttivo.
• Fascia tampone e zona filtro per limitare l'apporto di sostanze organiche dai terreni coltivati, funzionale anche per lo svezzamento di specie ittiche endemiche: la concentrazione dei nutrienti rilevata durante le numerose campagne di monitoraggio qualitativo delle acque e dei fanghi dimostra che l'apporto di sostanze organiche provenienti dall'uso del suolo, soprattutto nella parte più meridionale del lago, favorisce l'accumulo e crea condizioni di trofìa non facilmente assimilabili dal sistema lacuale. Di qui l'esigenza di realizzare una fascia tampone di circa 640m per una larghezza media di 3-6m che consente di trattenere e filtrare le sostanze organiche veicolate dai due collettori principali, creando anche ambienti idonei per lo svezzamento delle specie ittiche provenienti dal vicino incubatoio ottenuto nelle vasche del dismesso impianto di depurazione.
• 2 punti organizzati per l'attracco dei natanti, per permettere il deposito ordinato delle barche di privati, con scivolo per alaggio. Il punto a nord è di dimensioni 10x5 metri con palificata in legno di protezione sulle sponde. L'adiacente scivolo è collegato alla vicina strada tramite un ingresso già esistente ed è attrezzato per il passaggio degli automezzi. Il punto organizzato più a Sud è di dimensioni minori. ridotte, presenta gli stessi dispositivi di protezione e di attracco sempre in legno.
• 30 piazzole belvedere - box per la pesca sportiva al colpo: ogni piazzola, collegata alla vicina strada, ha una larghezza di 2,20 m che si allarga verso il lago fino a 3,50m
• pontile attrezzato per la pesca da riva con accesso anche per le persone diversamente abili: è lungo circa 70 m oltre alla passerella di collegamento Una opportunità singolare in Italia, ma frequente in altri Paesi dell'Europa.
• trapianto compensativo di lembi di canneto: in zone libere sul lato est del lago, dove sono stati individuati vuoti vegetazionali provocati con ogni probabilità dalla presenza della nutria. L'obiettivo è ricreare quella "ciambella" perilacuale di canneto di straordinaria importanza come rifugio e sito di riproduzione di numerose specie di pesci e uccelli.
• realizzazione di dispositivi di invito e ripristino della funzionalità di ecodotti per il passaggio degli anfibi: una struttura in legno ancorata a pali infissi nel terreno che accompagna gli anfibi indirizzandoli verso l'ecodotto con sbocco sul lago, riducendo così al minimo il passaggio sulla strada asfaltata.
• installazione di un pannello didattico consultabile anche da ipovedenti e non vedenti. E' localizzato in prossimità dell'inizio del percorso pedonale di nuova realizzazione.
Restano da eseguire opere forestali minori che per esigenze stagionali sono rimandate al prossimo autunno.