Fimon: in autunno intervento sperimentale contro il Myriophyllum infestante
Giovedi 12 Luglio 2012 alle 19:56 | 0 commenti
Provincia di Vicenza - Il Myriophyllum spicatum, la pianta che sta infestando il lago di Fimon, non può per ora essere tagliato. Ma non perché sia particolarmente bello da vedere, che anzi sta creando non pochi problemi ai fruitori del lago, pescatori e velisti in primis, ma perché tagliarlo significa moltiplicarlo visto che da ogni frammento prolifera una nuova pianta.
E' questo, in estrema sintesi, il risultato della relazione elaborata dall'Università di Parma, dipartimento di Scienze Ambientali sezione Ecologia, illustrata questa mattina dal prof. Pierluigi Viaroli a Fimon durante una riunione voluta e convocata dalla Provincia di Vicenza per far luce sulle problematiche che interessano il lago. Presenti la Lega Navale, il Comune di Arcugnano, il Bacino di Pesca B, il Museo Naturalistico di Vicenza.
La soluzione non è facile, ma è stata abbozzata questa mattina dalla Provincia, su impulso del commissario Attilio Schneck, e condivisa da tutti i presenti. Durante i mesi estivi gli uffici provinciali prenderanno contatti con una ditta specializzata in grado di procedere ad un taglio specifico con raccolta e asportazione dei frammenti, attiveranno la procedura di valutazione dell'incidenza ambientale (Vinca), sottoscriveranno un accordo con l'Università di Parma, che si è resa disponibile a seguire i lavori, e chiederanno collaborazione a Pescatori, Lega Navale e Museo Naturalistico ognuno per le sue funzioni.
Alla Provincia anche il compito di reperire i fondi necessari ai lavori che, per un intervento limitato a qualche migliaio di metri quadri del lago, sarà di qualche decina di migliaio di euro.
Se tutto andrà per il verso giusto, in autunno sarà possibile procedere con il taglio.
"E' un intervento tampone -commenta Schneck- che risolve il problema a breve termine e che sarà necessario ripetere in primavera se non vogliamo arrivare alla prossima estate con gli stessi problemi di quest'anno. Ciò che serve a Fimon è un progetto di più ampio respiro, che lo "ringiovanisca" tutelando un ecosistema estremamente delicato. Ma non abbiamo fondi a sufficienza, solo la Comunità Europea potrebbe aiutarci".
In attesa dei fondi si fa squadra per unire le forze. Lo stesso Comune di Arcugnano, attraverso il Sindaco Paolo Gozzi, si è detto disponibile ad inserire nel Pat tutti gli accorgimenti necessari ad evitare l'atrofizzazione del lago.
Il problema fondamentale del lago di Fimon, spiegano i tecnici, è che negli anni si è accumulata tanta materia organica nel fondo, che di conseguenza non solo si è alzato, ma ha anche fatto proliferare le piante che naturalmente lo popolano. Ogni anno la Provincia provvede alla pulizia del nanufero, pianta che in questo modo si riesce a controllare, ma recentemente si è sviluppato il Myriophyllum, che deve essere gestito in maniera diversa, dovendolo estirpare con macchinari che, dopo il taglio, ne raccolgano i frammenti per impedirne la proliferazione. Questi macchinari non sono in possesso del Consorzio di Bonifica, che è l'ente che si occupa della pulizia del lago per conto della Provincia. Un taglio sperimentale con i mezzi a disposizione, a dire il vero, è stato fatto su una porzione molto limitata del lago, ma il risultato è stato negativo. L'Università di Parma, rilevata l'inidoneità dei mezzi, ha quindi consigliato di non procedere a ulteriori tagli. Con il risultato che il lago è ora infestato di Myriophyllum. Ma con la consapevolezza che, se si fosse fatto altrimenti, la situazione sarebbe ben peggiore.
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