La Voce del Sileno, Nicolò Dal Grande: "Il Veneto e il 1866. A un secolo e mezzo dall'unione col Regno d'Italia, una storia ancora da approfondire"
Domenica 1 Gennaio 2017 alle 12:16 | 0 commenti
 
				
		
Ospitiamo il quinto articolo de La Voce del Sileno, rivista on line che "intende coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore la ricerca filosofica, culturale e in modo indipendente la propongono per un aperto e sereno confronto".
Il Veneto e il 1866. A un secolo e mezzo dall'unione col Regno d'Italia, una storia ancora da approfondire, di Nicolò Dal Grande - VicenzaL'anno 2016, volgente ormai al proprio crepuscolo, è coinciso con una serie di numerose ricorrenze di avvenimenti storici; dalla "Rivolta di Pasqua" irlandese del 1916 a quella ungherese del 1956, passando per la morte dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo all'ascesa del Beato Carlo I, ultimo imperatore d'Austria-Ungheria, sino a rammentare la caduta dell'impero Romano d'Occidente e la poco citata Rivoluzione Filippina che portò all'indipendenza dell'arcipelago (1896).
Fra gli anniversari ricordati si evidenzia, o si sarebbe dovuto  evidenziare forse con maggiore attenzione, quello relativo  all'annessione del territorio Veneto al Regno d'Italia del 1866, passato  sotto minori riflettori dopo le grandi celebrazioni - e,  parallelamente, "contestazioni" - per l'anniversario dell'Unità d'Italia  (1861-2011) di cinque anni orsono. Come non mancarono contestazioni e  polemiche legate alle celebrazioni del 2011, volte a mettere in luce non  solo gli atti di eroismo dell'epopea risorgimentale ma anche le  "obliate" pagine oscure e, in taluni episodi, "criminali", come sostiene  la storiografia revisionista in crescita, altrettanto pungenti sono  sorte interpretazioni sottolineanti il plebiscito, che sancì l'unità  veneta, all'Italia alla stregua una truffa ai danni della popolazione  locale.
     La questione del plebiscito unitario del Veneto, al pari  degli analoghi tenutisi negli altri Stati preunitari, dalla Toscana al  Meridione italiano, è un tema da qualche tempo oggetto di dibattiti  storico-politici sentiti e, talvolta, su toni accesi, nei quali però  sovente si denotano imprecisioni dovute alla mancanza di rigore  scientifico nella ricerca storica.
     Dalla necessità di  approfondire questa scottante tematica e dall'attenzione che  l'Associazione Culturale Identità Europea pone sulle tematiche degli  avvenimenti chiave nella storia d'Europa, nasce Veneto 1866: Da Lissa  all'Unità. Resistenza, plebiscito, emigrazione, uno studio a più mani  dedicato alla storia veneta durante e dopo gli avvenimenti che  centocinquanta anni fa, durante la cosiddetta "Terza Guerra  d'Indipendenza", sancì l'unione del Veneto, del mantovano e di parte del  Friuli al giovanissimo Regno d'Italia. Un conflitto particolare per  dinamiche e conclusione, margine di un più decisivo e influente scontro  austro-prussiano che avrebbe condizionato enormemente la storia europea  del cinquantennio seguente.
     L'opera pone come oggetto d'indagine  non soltanto i fatti in sé ma, direttamente o indirettamente, anche il  vero protagonista della storia, il popolo veneto; un protagonista -  spettatore, grande escluso dalla contesa che decise le sorti di una  terra di grande tradizione storica e culturale. Grande spazio è dedicato  alla questione del plebiscito, dove lo storico F.M. Agnoli, già  componente del Consiglio Superiore della Magistratura, analizza le  dinamiche, i conflitti e i sotterfugi che condussero alla formulazione  ed allo svolgimento della storica "espressione popolare".
     Il  testo da spazio anche a coloro che si opposero, in quanto sudditi del  Regno Lombardo - Veneto, alle pretese risorgimentali italiane,  combattendo nella celeberrima battaglia navale di Lissa, dove una flotta  composta da marinai veneti, istriani e dalmati inflisse una cocente  umiliazione alla forza navale di Persano e al Regno italiano, come ben  riporta nel dettaglio da E.Beggiato, già consigliere e assessore  regionale e promotore della Legge Regionale 8/07 per la "Tutela,  valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale  veneto".
     Chiude la ricerca un breve saggio dedicato proprio al  popolo veneto e alla grande epopea della migrazione seguita all'unità;  una vera e propria diaspora dovuta a varie cause, sia economiche che  sociali, origine di una peregrinazione che condusse i veneti, al pari  dei grandi avi della gloriosa Serenissima, a porre radici solide in lidi  lontani, dando inizio " [...] a splendidi scambi e intrecci culturali,  al di là di ogni difficoltà e oltre ogni dolore che chiunque prova  lasciando alle spalle la propria terra natia" (tratto dal testo,  n.d.a.).
 
Coordinatore de "La voce del Sileno" Italo Francesco Baldo
Si chiede a tutti coloro che leggono questo articolo di diffonderlo tra amici e conoscenti.
I contributi vanno inviati al coordinatore all'indirizzo di posta elettronica: [email protected]
 
Il busto de Il  Sileno è presente nei Musei Civici di Padova
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