La trattativa infinita per il 70% del Vicenza Calcio: un cocktail di finanza, politica e affari?
Sabato 11 Dicembre 2010 alle 23:55 | 0 commenti
Sono "in scadenza" (anche se a noi sembrano già scadute) le 2 settimane previste per completare la due diligence richiesta (come è prassi) dal gruppo Massone prima di tramutare le intenzioni di acquisto del Vicenza Calcio in atti reali, al di là del famoso assegno a garanzia di 100.000 euro che fino a che non verrà incassato... lascia il tempo che trova.
La verifica delle situazioni economico finanziarie del Vicenza Calcio non dovrebbe prendere poi così tanto tempo visti anche i continui reciproci attestati di stima tra il presidente Danilo Preto (rimarrà presidente come chiesto mesi fa da Massone?) e l'avvocato mandatario di "ignoti" imprenditori romani.
Attestazioni ripetute anche il (lontano?) 29 novembre durante Rigorosamente Calcio (Tva Vicenza) dal plenipotenziario biancorosso di fronte alle domande "vivaci" del conduttore Francesco Formaggio e di alcuni tifosi, che hanno portato alla (politicamente) strana minaccia di querela di Massone a difesa della sua onorabilità contro l'emittente locale leader assoluta in città .
Nella stessa sede Preto ha confermato che "senza moneta sul tavolo non si fa nulla" e alcune recenti operazioni di finanza (ci perdonino i lettori dei termini parzialmente astratti, ma stiamo facendo le opportune verifiche prima di ufficializzare o meno le relative informazioni) lascerebbero intendere che i 3,5 milioni di euro (reali e/o garantiti) necessari a comprare e pagare il 70% delle quote del club (a fronte del valore di circa 6 milioni quando fu acquistato dagli inglesi dell'Enic) sono, finalmente, nella disponibilità di chi effettuerà realmente l'acquisto. O stanno per esserlo.
Se così fosse la chiusura definitiva è dietro l'angolo.
Se, in un modo o nell'altro, questo non avvenisse in tempi che definire brevi sembra ora un deja vu (già visto, anzi sentito), saremmo di fronte a un giallo che più giallo non si potrebbe.
E Filippi? Dopo la vana attesa dei soci anche loro gialli (?), il senatore calcisticamente di fede biancorossa ma verde Lega, come l'altra super tifosa (non di lui, però ...), Manuela Dal Lago, risulta in tutt'altre faccende affaccendato, politiche e aziendali. E non è un caso mettere in questo momento insieme le due parole.
Finanza, politica, affari, insomma, sembra che ruotino, per alcuni non irrilevanti aspetti e intrecci, intorno al pallone vicentino.
Quello, una volta di cuoio, che è poi l'unico che interesserebbe ai tifosi del vecchio glorioso Lane, che da magico, sul campo, rischia di diventare sempre più misterioso, fuori.
Comunque andrà a finire, bisognerebbe, perciò, che qualcuno risponda in maniera inequivocabile a una domanda: "Perché quest'altalena infinita, mai vista prima, intorno a una trattativa per una cessione di un club di calcio?".
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