La tassa sui telefonini non si paga, la corte di cassazione dalla parte dei Comuni
Giovedi 23 Maggio 2013 alle 16:36 | 0 commenti
Anci Veneto - Stavolta il round se lo aggiudica Anciveneto. La sezione tributaria della Corte di Cassazione, con le ordinanze depositate il 17 maggio, ribalta una precedente decisione (di una sezione diversa per composizione) sulla tassa di concessione governativa sui cellulari e dà ragione sulla questione all’Associazione dei Comuni Veneti.
Se lo scorso 14 dicembre la Suprema corte argomentava che “le apparecchiature radio elettriche avevano bisogno di una specifica concessione e quindi di una tassaâ€, dando ragione all’avvocatura dello Stato a sfavore dell’Anci, ora invece chiarisce nelle trenta pagine di motivazioni di non voler “aderire alla soluzione interpretativa fornita dal precedente richiamoâ€: per i telefoni cellulari la normativa di riferimento “non prevede interventi autorizzativi del Ministero per l’acquisto e l’impiego di tali apparecchiâ€, perché questi ultimi non sono soggetti alla disciplina generale degli altri impianti radioelettrici di cui al Codice delle Telecomunicazioni; quindi, i Comuni nulla devono corrispondere allo Stato. Inutile dire quanto sia importante questa partita a livello nazionale, visto che ci sono sul piatto 2,4 miliardi di euro complessivi. A riguardo Anciveneto si batte già dal 2009, con il suo avvocato Emanuele Mazzaro, ed ha vinto la stragrande maggioranza dei ricorsi fatti nelle Commissioni regionali e provinciali contro l’Agenzia delle Entrate. Tanto che qualche Comune (Breganze, Chiuppano, Gallio, Roana, Thiene, Villaverla e Zanè) non paga più la tassa in questione con un risparmio complessivo di oltre 70mila euro; ma il numero delle municipalità sale di molto, se si considera che all’azione dell’Anci regionale se ne sono aggregate da tutto il Veneto e da altre parti d’Italia.
Ora il verdetto definitivo spetta alle sezioni riunite della stessa Corte di Cassazione. L’Anci regionale non demorde e resta fiduciosa, anche per la qualità delle argomentazioni fornite nelle pronunce del 17 maggio.
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