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La svendita dello Stato: per Letta anche Fincantieri e Terna sul mercato

Di Giorgio Langella Sabato 19 Ottobre 2013 alle 00:21 | 0 commenti

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Il presidente del consiglio Enrico Letta svela, in un'intervista al Washington Post, che il governo venderà quote societarie pubbliche di Fincantieri e di Terna (reti elettriche) ai privati. La svendita di industrie strategiche e il conseguente impoverimento dello Stato continua. Non basta, a "lorsignori", il fallimento delle privatizzazioni selvagge di questi ultimi decenni.

Non bastano gli esempi di Telecom e Alitalia. Non basta la vicenda dell'Ilva ceduta alla famiglia Riva e la devastazione ambientale e sanitaria risultante. Non bastano le privatizzazioni delle banche pubbliche e quello che ne è conseguito. No, i nostri governanti delle "larghe intese", vogliono svendere gli ultimi pezzi pregiati dello Stato. Invece di rilanciare il ruolo dello Stato in economia con serie politiche di sviluppo e di moralizzazione delle dirigenze corrotte e truffaldine, continuano negli errori delle dismissioni selvagge che hanno contribuito alla devastazione del Paese. E così, dopo aver nominato Gianni De Gennaro, che fu capo della polizia all'epoca del G8 di Genova, presidente di Fincantieri oggi la vogliono svendere ai privati. Probabilmente quella nomina (fatta solo per convenienza politica) di un personaggio così chiaramente incompetente in materia faceva già parte del piano di dismissione. È l'ennesima dimostrazione di come chi oggi occupa il governo non abbia altro interesse se non quello di favorire poteri sempre più forti e ricchi. Del resto anche l'ultima legge di stabilità licenziata dal consiglio dei ministri dimostra la propensione a favorire chi detiene la ricchezza del paese. Una specie di sudditanza ideologica verso i potenti che si palesa nella totale mancanza di equità fiscale, nel rifiuto di qualsiasi possibilità di patrimoniale sulle grandi ricchezze, nel dare a chi lavora solo qualche misera elemosina. Nessuna distribuzione del benessere, niente. Solo un perseverare diabolico nella sciagurata politica delle privatizzazioni a chi ha dimostrato da tempo di non avere altro interesse se non il proprio profitto e si arricchisce sfruttando il lavoro altrui. È ora di dire basta. Basta con questa politica di smantellamento "programmato" dello Stato. Basta con un governo di personaggi mediocri e servili. Basta!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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