La scelta di campo di Renzi
Sabato 18 Ottobre 2014 alle 10:00 | 0 commenti
Chiedo scusa, sono stato preso anch'io dalla fretta e, l'altro giorno, ho criticato la legge di stabilità seguendo la presentazione di Renzi in conferenza stampa. Le diapositive, del resto, mi hanno tratto in inganno. I numeri, le cifre indicate, le entrate, le uscite, i titoli, i diagrammi e quant'altro parevano indicare che ci fosse una legge scritta nei minimi particolari, che sarebbe stato pubblicato dopo qualche ora un testo completo sul quale si potesse ragionare.
Pensavo che, questa volta, dietro gli "effetti speciali" ci fosse la sostanza di una legge fondamentale dello Stato. Avevo capito che, quello che aveva illustrato Renzi, non fosse solo un insieme di titoli ancora da riempire. Mi sono fidato degli annunci e delle diapositive dell'imbonitore fiorentino e sono stato tratto in inganno. Mi scuso della mia ingenuità .
La consapevolezza dell'inesistenza di qualcosa di definitivo deriva dalla lettura delle dichiarazioni del responsabile economia del PD, Filippo Taddei. Così ho capito che poco o nulla è ancora certo.
Dice il Taddei, riferendosi alle critiche e alle preoccupazioni espresse da varie parti e soprattutto dalle regioni: "Inviterei davvero tutti a un po' di prudenza. Al momento la legge di stabilità non è ancora pubblica. Comprendiamo le preoccupazioni delle Regioni per tagli stimati, ma cerchiamo di restare tutti molto calmi e cauti. Noi affermiamo un principio: per ridurre le tasse sul lavoro bisogna efficientare la pubblica amministrazione e nessuno si deve sentire escluso da questo, certamente non il governo centrale, ne' i ministeri, né gli altri livelli di governo". In pratica quello che ha mostrato Renzi sono solo le illustrazioni di una bozza ancora da completare.
Renzi sostiene che caleranno le tasse ... che non si è mai vista una cosa del genere in Italia ... che gli imprenditori non avranno più alibi per non assumere ... e via così, prospettando un futuro radioso, fatto di crescita e di aumento dell'occupazione. Ma dietro le slide di presentazione, si capisce che c'è solo una bozza, nessun dettaglio, nessuna concretezza. Solo parole. Ma, allora, quando il Corriere della Sera titola: "Approvata la legge di stabilità «Diciotto miliardi di tasse in meno»" a cosa si riferisce? Al fatto che al consiglio dei ministri hanno approvato dei titoli? Un testo che è solo una bozza e che contiene gli annunci di Renzi?
L'unica cosa certa è la "scelta di campo" che sta dietro alla réclame. È chiaro come il governo Renzi abbia deciso di diminuire le tasse a chi già ne paga poche, tagliando i servizi e aumentando i costi a carico dei lavoratori e dei pensionati. In poche parole ha scelto di colpire i contribuenti onesti e far pagare la crisi a chi vive di salari, stipendi e pensioni spesso insufficienti. Adesso è certo: il campo che Renzi, il suo governo e il suo partito hanno scelto è quello dove "lorpadroni" vivono alla grande.
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