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La scelta dei vicentini: meglio l'acqua "di casa

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Ottobre 2010 alle 13:30 | 0 commenti

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Acque Vicentine - L'acqua di rubinetto è maggiormente apprezzata nel nostro territorio. Acque Vicentine spiega agli utenti perché sceglierla: qualità, sicurezza e tutela dell'ambiente.

In questi giorni sui media nazionali campeggiano due pubblicità, di segno opposto, sul tema dell'acqua. Messaggi che provocano una domanda: è meglio l'acqua del rubinetto o la minerale? I Vicentini hanno già scelto. Da una recente ricerca di Acque Vicentine, emerge che circa il 60% delle famiglie beve acqua di rubinetto.

Di ottima qualità, "fresca di giornata" (il percorso dall'ambiente al rubinetto dura infatti generalmente poche ore) e controllata costantemente. È il ritratto dell'acqua erogata da Acque Vicentine, che fuoriesce dai rubinetti degli utenti dei 31 Comuni serviti dal gestore idrico integrato.
«L'acqua dei nostri acquedotti - afferma Angelo Guzzo, presidente di Acque Vicentine - proviene da falde acquifere sotterranee protette e la sua qualità alla fonte è ottima, al punto che, per oltre il 70% del territorio servito, non è nemmeno necessario utilizzare il cloro. Non è necessaria alcuna deroga ai parametri previsti dalla legge, perché sono tutti ampiamente rispettati e la conformità è costantemente verificata. Ogni anno sono effettuate oltre 30.000 analisi». Il sottosuolo del territorio vicentino racchiude infatti una ricchezza straordinaria: uno dei bacini idrici sotterranei più rilevanti d'Europa, in termini di qualità e quantità. Non a caso nel Veneto sono numerose le aziende che estraggono ed imbottigliano acqua per distribuirla in tutto il mondo.
Ma, se le acque vicentine sono tutte buone, l'acqua di rubinetto è sicuramente più conveniente: ogni euro che si paga in bolletta, oltre a permettere di avere più di 700 litri d'acqua di ottima qualità, include la raccolta e la depurazione di tutta l'acqua usata, la manutenzione di tubature e impianti e lo sviluppo della rete nelle aree non ancora servite.
Ovvero dal rubinetto esce un'acqua buona, fresca di giornata, a km zero, con compreso nel prezzo anche l'investimento sulla manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture idriche e sulla protezione di questo prezioso tesoro. E molti vicentini sembrano averlo già capito. La vera responsabilità di noi tutti sta nel preservare questo patrimonio, gestirlo al meglio e proteggerlo, per poterlo consegnare anche alle generazioni future


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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