La replica di Digiuni, Segretario Nazionale SI.NA.G.I, ai fuoriusciti verso Confesercenti
Mercoledi 9 Febbraio 2011 alle 14:21 | 0 commenti
Egregio Direttore, in relazione all'articolo "Dimissioni Direttivo edicolanti Si.Na.Gi Cgil" del 5 febbraio scorso confido nella pubblicazione del seguente commento e la ringrazio anticipatamente (scriveteci a [email protected] per notizie, fatti e commenti)
Amilcare Digiuni, Responsabile Organizzazione Segretario Nazionale SI.NA.G.I. aff.to SLC-CGIL
Le motivazioni avanzate dall'ex gruppo dirigente del Sinagi di Vicenza, per giustificare le loro dimissioni, sono pretestuose, demagogiche e non rispondenti alla verità dei fatti. Ecco brevemente il perché.
1 - Le decisioni, in una organizzazione seria, devono essere prese a maggioranza e così è avvenuto nella riunione del Direttivo Nazionale del 14 ottobre 2010. Infatti, alla presenza di 46 componenti, su 52 eletti, i temi congressuali sono stati approvati con 27 voti a favore, 17 contrari e 2 astenuti. Quindi, i 19 tali sono rimasti (anzi, sono diventati 17, viste le 2 astensioni) e la loro mozione di fatto, era ed è in minoranza. A questo punto questi "incompresi" avrebbero potuto utilizzare la fase congressuale per far valere le loro argomentazioni e cercare di allargare il consenso discutendone direttamente con gli iscritti. Se ne sono guardati bene dal farlo. Così come si sono guardati bene dall'accogliere i ripetuti inviti rivolti loro dalla Segreteria Nazionale resasi disponibile ad incontrare il direttivo provinciale e gli iscritti. E' la loro decisione di azzerare i vertici provinciali che assume la connotazione di decisione verticistica. Ci troviamo quindi di fronte "al bue che dà del cornuto all'asino". Decidendo di dimettersi in blocco hanno dimostrato quale sia il loro reale interesse per gli iscritti che, di fatto, hanno abbandonato a sé stessi pensando che così facendo potesse essere più facile "il trasloco"; considerando l'iscritto come un "pacco" che può essere spostato a proprio piacimento. Questo tentativo è fallito perché l'immediato intervento della Segreteria Nazionale del Sinagi ha rassicurato gli iscritti circa la continuità della tutela dei loro diritti e dell'azione sindacale. Infatti, con il sostegno del Segretario Generale della SLC-CGIL di Vicenza, si è potuto dare una nuova sede al Sinagi vicentino e si sono trovate le risorse umane per arrivare alla celebrazione del congresso provinciale nel corso del quale si eleggerà il nuovo gruppo dirigente.
2 - Il Sinagi è il sindacato dei rivenditori di giornali ed è autonomo. Essere affiliati alla categoria del lavoratori della comunicazione della CGIL non vuol dire fare politiche pensando che il giornalaio sia assimilabile ad un lavoratore dipendente. Se questa è la loro convinzione mi domando come mai non se ne siano andati prima. Questa affiliazione, di natura politica, vuol dire tutelare dei soggetti che intraprendendo questa attività garantiscono l'esigibilità da parte del cittadino del diritto di essere informato e, quindi, sono a tutela di un diritto sancito dall'articolo 21 della Costituzione. Oltre a questo c'è anche il fatto che questa attività è regolata da specifiche leggi dello Stato che obbligano il rivenditore a garantire la parità di trattamento alle testate poste in vendita e che, contrariamente alla altre attività commerciali, prevedono il rilascio dell'autorizzazione amministrativa (la cd. licenza) per poter svolgere l'attività stessa. Tutto ciò non vuol dire che il Sinagi, sindacato dei giornalai i cui dirigenti sono quasi tutti giornalai, non sia pronto per le nuove sfide legate alla crisi dell'editoria e che inevitabilmente portano il giornalaio a dover implementare la propria attività con nuovi prodotti e servizi. E in tutto questo la CGIL non c'entra nulla perché siamo noi che dobbiamo essere protagonisti del nostro futuro. E non ci sono interessi che confliggono proprio perché siamo autonomi è gelosi di questa autonomia. Invece, il Fenagi non è autonomo dalla Confesercenti in quanto nello statuto del Fenagi si legge che questa categoria deve attenersi alle politiche più generali decise da Confesercenti. Ne approfitto per ricordare che quando si avviò la cosiddetta "sperimentazione" per la vendita dei giornali in altri esercizi commerciali diversi dalle edicole, la Confesercenti mandò una lettera a tutte le attività commerciali che potevano essere interessate segnalando "la grande opportunità " che si presentava loro.
3 - La vendita dei giornali è regolata da un accordo interprofessionale tra la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e le organizzazioni sindacali dei rivenditori di giornali. Quale altra attività del commercio è regolata da un accordo nazionale tra l'associazione del produttore e l'associazione del venditore? Preso atto che il commerciante acquista (se vuole) la merce che rivende dove vuole e contratta direttamente, senza la mediazione delle associazioni, le condizioni economiche con il produttore od il suo grossista, con le leggi attuali il giornalaio non può fare tutto ciò. Quindi il "comitato promotore" pensa che Confesercenti possa cambiare queste leggi facendo diventare il giornale un prodotto qualsiasi come i piselli o la carta igienica? Pensa di lasciare il singolo giornalaio alla contrattazione personale con l'editore od il distributore? Pensa alla sopravvivenza della categoria o alla sopravvivenza dell'associazione e, quindi, dei suoi dirigenti?
4 - Infine, molto più pragmaticamente, ci sarebbe da chiedersi quanto questa scelta sia veramente convinta sapendo che l'ex Segretario Generale del Sinagi, dimessosi nell'ottobre scorso a metà circa del suo terzo mandato perché non riusciva a trovare una collocazione lavorativa all'interno della CGIL, dal gennaio di quest'anno è alle dipendenze dalla Confesercenti nazionale. Quanti iscritti del Sinagi ha promesso a Confesercenti? Chi lo segue, oltre ad essere nominato dirigente senza essere votato dell'iscritto, quali e quanti benefici sono stati promessi? Se l'ex Segretario Generale avesse trovato la sua agognata e sperata collocazione in CGIL, chi lo sta seguendo avrebbe mai immaginato un cambio di casacca "per scelta politica" ? Tutto ciò ormai, e devo dire purtroppo, non spaventa e non preoccupa più nessuno visto che assistiamo con noncuranza alla compravendita di parlamentari e non ci si indigna nemmeno più.
Amilcare Digiuni - Segretario Nazionale Responsabile Organizzazione SI.NA.G.I. aff.to SLC-CGIL
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