La polizia studia l'arabo, ma fuori dall'orario di lavoro e autofinanziandosi. Scarpellini risponde a Mondardo: "le sue sono polemiche sterili"
Giovedi 4 Febbraio 2016 alle 15:04 | 0 commenti
Ha utilizzato toni pesanti il segretario provinciale della Lega Nord Antonio Mondardo, per commentare il fatto che la polizia locale del Nord Est si era data all'arabo: "l'Italia, ancora una volta apre troppe porte e cala le braghe", ma pare che questa volta abbia preso una cantonata. La verità che ci racconta il comandante di polizia Giovanni Scarpellini, infatti, è molto diversa. I ragazzi hanno organizzato questi corsi di propria iniziativa, le seguono fuori dall'orario di lavoro e li pagano di tasca propria. Il tutto per essere più efficienti sul lavoro.
Tutt'altro che un calare le braghe, "i ragazzi sono tutti veneti, parlano dialetto veneto, amano la loro terra e hanno organizzato questi corsi per migliorare la propria professionalità , altro che. Hanno bisogno di conoscere qualche parola, immaginate la situazione in cui fermano due persone che parlano arabo, possono ascoltare le loro conversazioni senza capirci nulla? Il corso gli permetterà di capire meglio se ci sono problemi in vista."
Tutt'altro che una misura "buonista" quella della Polizia del Nord Est sembra invece una contromisura che evidentemente è utile. Gli stessi poliziotti hanno seguito corsi simili per imparare inglese e russo, sempre stando a quanto dice Scarpellini, e sempre senza gravare sulle tasche dei contribuenti e impiegando il loro tempo libero. "Sono professionisti che amano il proprio lavoro, e quelle di Mondardo sono solo polemiche strumentali e sterili" conclude Scarpellini.
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