Quotidiano | Categorie: Religioni

La Pacem in Terris e la nostra storia, convegno domenica 14 al Palazzo delle Opere Sociali

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 12 Aprile 2013 alle 10:24 | 0 commenti

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Meic  -  Ricorrono cinquant'anni dalla pubblicazione di un testo fondamentale di Giovanni XXIII: l'ultima sua enciclica, la "Pacem in terris", la prima rivolta da un papa non solo ai vescovi, "al clero ed ai fedeli di tutto il mondo", ma anche "a tutti gli uomini di buona volontà". Si tratta di un convegno di studio ed approfondimento promosso dal Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic) e dal settimanale diocesano La Voce dei Berici, in collaborazione con l'Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro, la Commissione giustizia e pace, Acli, Ac, Agesci, Aimc, Cif, Ucid, Uciim, Ugc, Associazione ex allievi del Patronato Leone XIII.

"La Pacem in terris - spiega Mario Zocche, presidente del Meic di Vicenza - rappresenta una pietra miliare nella dottrina sociale della Chiesa cattolica, una trattazione innovativa delle questioni riguardanti "la pace fra tutte le genti". Suscitò enorme risonanza: in piena guerra fredda, a pochi mesi dalla crisi dei missili sovietici a Cuba e dopo la prima sessione del Concilio, che alla promozione della pace e alla comunità dei popoli avrebbe dedicato attenzione nella costituzione sui rapporti tra chiesa e mondo "Gaudium et spes". Domenica 14 aprile dalle 9.30 alle 12.30, al palazzo delle Opere Sociali in piazza Duomo n. 2, si confronteranno Antonio Papisca, professore di Relazioni internazionali e fondatore del Centro diritti umani dell'Università di Padova, che parlerà del "progetto di un ordine mondiale sostenibile e il metodo dei segni dei tempi" e Guido Formigoni, docente di storia contemporanea all'Università Iulm di Milano, che interverrà sul tema "Cristiani e questioni internazionali dal Concilio ad oggi".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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