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La Nazionalità, non è solo indossare la maglia azzurra

Di Luciano Parolin Sabato 28 Luglio 2018 alle 10:19 | 0 commenti

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La Nazionalità è l'insieme degli elementi caratteristici che distingue un gruppo etnico e cioè: la storia, la lingua, la religione, le tradizioni, la cultura, la scuola, l'arte, la gastronomia. In Italia, il termine è impropriamente usato come sinonimo di cittadinanza che è, invece una cosa diversa. La cittadinanza è una condizione della persona fisica alla quale l'ordinamento giuridico italiano riconosce la pienezza dei diritti civili e politici. La cittadinanza italiana è basata sullo ius sanguinis. 

Una parte dei politici di sinistra sentenzia che nostro nostro Paese, si deve passare dal principio dello ius sanguinis per cui chi è figlio di italiani è italiano; allo ius soli chi nasce in Italia diventa italiano. Personalmente, non posso essere d'accordo.
Io sono orgoglioso di essere di Italiano è un merito, che ci siamo guadagnato, non solo per nascita, ma per partecipazione e conquista. Mio nonno, bersagliere ciclista, classe 1896 a 20 anni fu spedito sul Piave poi al Montello, si portò per tutta la vita una scheggia nella spina dorsale.

Mio padre classe 1920, fu inviato a spezzare "le reni alla Grecia" fatto prigioniero, internato in Germania, ritornò con la malaria, il tutto senza una lamentela.

A suo tempo per entrare nei ruoli della P.A. prestai giuramento con la rituale formula "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione".

Tanto basta! Lo Stato e il Governo dovrebbero essere i custodi del passato, assicurare il vivere presente, promuovere il futuro. Lo Stato e il Governo devono essere i garanti della sicurezza interna ed esterna dei cittadini, a norma della Costituzione. Per non dimenticare chi siamo.

 

 

Leggi tutti gli articoli su: Ius Soli, ius sanguinis

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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