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La Milano di Pisapia: meno partiti, più merito

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 22 Maggio 2011 alle 22:22 | 0 commenti

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Rassegna.it  -  Il candidato sindaco del centrosinistra presenta il suo progetto di riorganizzazione del Comune: 12 assessori scelti in base alle competenze e senza sovrapposizioni. Parità di genere nelle municipalizzate. Poi replica a Bossi: "Offende 300mila elettori".

Il nuovo Comune di Milano, se Giuliano Pisapia vincerà il ballottaggio del 29 e 30 maggio, sarà prima di tutto un ente basato su criteri di meritocrazia e competenza: sono questi infatti gli elementi di novità su cui oggi il candidato sindaco di centrosinistra, nel giorno del suo 62esimo compleanno, ha insistito di più nel corso di una conferenza stampa nella quale ha presentato il suo modello di riorganizzazione della macchina comunale. Pisapia non ha fatto nomi per la sua eventuale squadra di governo, ma ha delineato la struttura e le deleghe della Giunta (alla luce della legge che ha ridotto gli assessori comunali dagli attuali 16 a 12) oltre che di una serie di delegati del sindaco e organi di garanzia.

La volontà, ha spiegato Pisapia, è quella di “partire dalle competenze per trovare le persone più adatte”, rompendo quindi il criterio attualmente in vigore, quello della “spartizione partitocratica”, che non tiene conto dei reali “bisogni della città”. La nuova organizzazione, ha spiegato ancora il candidato sindaco, dovrà quindi servire a fare in modo che “cittadini e imprese abbiano un solo interlocutore a cui rivolgersi quando hanno qualche necessità specifica”, evitando di “doversi rivolgere a diversi assessori”. Un inconveniente che, secondo Pisapia, arriva a portare a “un 40% di tempo perso”.

L'ipotesi di lavoro formulata da Pisapia - che ha però precisato di volersi confrontare, prima di prendere decisioni, con la società civile milanese - prevede di dividere la giunta in tre macroaree (competenze istituzionali, economia e sociale) con quattro assessori per ciascuna. Un'altra novità prospettata sono i tre delegati del sindaco, che avranno il compito di tenere “continui colloqui” con la citt sui temi del rapporto con i cittadini (diritti e pari opportunit), del sistema delle imprese e dei rapporti con le diocesi e tutte le religioni praticate in città.

 Infine verranno istituiti tre organi di garanzia che saranno costituiti da personalità indipendenti e nominate a prescindere dal loro colore politico.

Ulteriore elemento di novità annunciato da Pisapia è l'introduzione del criterio della parità di genere nelle aziende partecipate del Comune di Milano. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul futuro dei vertici di queste aziende, cioé se verranno cambiati subito nel caso di una sua vittoria oppure se arriveranno alla naturale conclusione del loro mandato, Pisapia prima ha detto di non averci ancora pensato. Poi ha aggiunto che “la prospettiva a livello delle partecipate e delle controllate è la partità di genere sulla base delle competenze e delle professionalità”.

Poco lo spazio lasciato alle polemiche e alle offese che continuano a piovergli addosso da parte degli esponenti del centrodestra. All'ultima in ordine di tempo (Bossi che gli ha dato del “matto”) Pisapia però ha risposto semplicemente che l'offesa è per “i 300mila elettori di Milano che hanno messo la preferenza sul candidato sindaco del centrosinistra”. Bossi, si è limitato a dire Pisapia, che “subito dopo ha ritrattato la registrazione, ha dimostrato, ancora una volta, la poca lucidità, non sua, ma dell'intero centrodestra”.

Dall'altra parte però non sembra assolutamente in vista un cambio di rotta. L'espressione “Zingaropoli” con cui il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha definito la Milano di Pisapia invaderà da questa sera le strade della città nello slogan dei nuovi manifesti della Lega Nord per il ballottaggio a sostegno di Letizia Moratti. Ad annunciarlo è stato l'eurodeputato del Carroccio Matteo Salvini, anticipando la nuova campagna di propaganda del suo partito. “Milano Zingaropoli con Pisapia”, questa sarà la parola d'ordine dei nuovi poster, accompagnato dall'avvertimento “piu' campi nomadi e la piu' grande moschea d'Europa” e dall'appello “Vota Letizia Moratti”.

Intanto, a Roma i responsabili nazionali Enti locali di Pd, Idv e Sel, considerati “gli ottimi risultati ottenuti al primo turno delle amministrative dai candidati del centrosinistra”, comunicano di aver “raggiunto un'intesa volta a ricomporre le differenziazioni nelle poche realtà locali in cui non era ancora stato trovato un accordo, per contribuire così al rafforzamento della proposta su tutto il territorio”. E' quanto si legge in una nota congiunta firmata da Davide Zoggia, Ignazio Messina e Paolo Cento.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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