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La marcia di san Sazzaro di Nicola Rezzara da Il Giornale di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 6 Febbraio 2011 alle 11:01 | 0 commenti

IL GIORNALE DI VICENZA
Domenica 06 Febbraio 2011 CRONACA Pagina 13
LA MARCIA DI SAN LAZZARO. Circa trecento residenti hanno risposto all'appello del parroco che aveva esortato la sua comunità di fedeli a riappropriarsi del viale

di Nicola Rezzara
Una catena umana spegne le "lucciole"

Anche mamme con bambini sui marciapiedi a "luci rosse" «Non dobbiamo avere paura» Svaniscono le "sorelle prostitute"

«Siamo qui perché questo è il nostro quartiere e non dobbiamo avere paura di viverci" spiega la mamma alla bambina che tiene per mano. Madre e figlia erano fra i quasi 300 partecipanti al "cammino silenzioso" guidato ieri sera da don Pino Arcaro e don Matteo Menini della parrocchia "Sacra famiglia e San Lazzaro" dalla chiesa attraverso il quartiere fino al "condominio del sesso». La manifestazione contro il degrado del quartiere San Lazzaro è iniziata alle 21 con un momento di preghiera in chiesa. «Vorrei fare con voi davanti al Signore un ricordo del nostro fratello che è stato ucciso qui da noi - ha detto don Pino Arcaro riferendosi alla tragica uccisione di Ivo Sinigaglia da parte di un ragazzo in un bar di viale San Lazzaro alcuni giorni fa - del giovane che! lo ha colpito e delle loro famiglie nel dolore». Don Pino ha poi spiegato l'obiettivo della serata: "Con questa presenza sui marciapiedi di San Lazzaro nessuno di noi pretende di dare soluzioni definitive a problemi così gravi e complessi dove sono già impegnate istituzioni e associazioni».
«Vogliamo far vedere che ci siamo» ha aggiunto don Matteo Menini prima che si formasse il corteo silenzioso sul sagrato della chiesa alle 21.30. Davanti i giovani con in mano alcune fiaccole e uno striscione con scritto "La San Lazzaro invisibile".
Dietro i parrocchiani ma anche molta gente proveniente da fuori e che ha voluto portare la propria solidarietà ad una comunità che vuole scollare l'etichetta di "Bronx" dal quartiere. Il lungo corteo ha raggiunto viale San Lazzaro costeggiando il residence Campiello, l'"alveare" di miniappartamenti dove decine di prostitute vivono e lavorano. Professioniste del sesso, quelle che don Pino! ha più volte chiamato "sorelle prostitute", che la ! sera si riversano sui marciapiedi del viale per trovare i clienti da portare in camera. Su entrambi i lati della carreggiata si sono formate due lunghe catene umane di persone che si tenevano per mano. In mezzo alle due ali di persone scorrevano lentamente le auto mentre gli automobilisti guardavano stupiti la scena surreale. Venerdì sera c'era stato il prologo politico con un presidio del Partito Democratico. Una presa di posizione che aveva scatenato la reazione della Lega Nord che ha etichettato come "scarica" barile il sit-in dei democratici, imputando all'amministrazione comunale la responsabilità della situazione di degrado.
Ieri sera invece non c'erano né bandiere politiche né polemiche, ma solo la volontà degli abitanti di far capire che San Lazzaro non è un ghetto. Fra i presenti c'era l'assessore alla famiglia Giovanni Giuliari: «Questa è un'esperienza molto importante non solo per il quartiere ma per tutta la citt&#! 224; - ha detto Giuliari -. La gente di San Lazzaro ha problemi ma ha anche una comunità con valori e risorse». Al corteo ha preso parte anche Raffaele Colombara, consigliere comunale della Lista Variati che abita a poca distanza da viale San Lazzaro, in corso San Felice: "Partecipo alla marcia come cittadino - dice Colombara -. Scendere in strada è un segnale forte per dire semplicemente "basta». È un momento di partecipazione civile in cui ognuno fa il proprio passo per riappropriarsi di un luogo e della dignità individuale e comunitaria». C'era anche don Giovanni Sandonà, coordinatore per il Triveneto della Caritas: «Il messaggio di questa comunità stasera è chiaro: non siamo un ghetto» ha sottolineato Sandonà e il presidente dell'Unione immigrati di Vicenza Ousmane Condé ha commentato: «È una manifestazione molto positiva, bisognerebbe farne una ogni settimana».
Mancavano invece le o! spiti fisse di quei marciapiedi di notte: le prostitute che per una ser! a non si sono fatte vedere in strada, intimorite dalla manifestazione ma soprattutto dalla presenza di carabinieri, agenti della questura e delle polizia locale, oltre a vari poliziotti in borghese.
«Ma vedrete che cinque minuti dopo che ce ne saremo andati, ritorneranno subito come se non fosse successo niente» pronosticava una signora verso la fine della manifestazione alle 23. Previsione che puntualmente si è avverata. Ma il combattivo don Pino ha già annunciato che quello di ieri è solo il primo passo di un lungo cammino «per far vedere il vero volto di San Lazzaro».©


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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