Un socio "truffato" della Popolare di Vicenza scrive al premier e Matteo Renzi gli risponde
Domenica 27 Marzo 2016 alle 04:05 | 0 commenti
Mentre i soci della Banca Popolare di Vicenza oggi hanno approvato, era necessario, il bilancio del 2015, e le mega retribuzioni dei vertici passati e presenti, è stato masochistico, ma hanno anche "non approvato" l'azione di responsabilità contro chi ha contribuito a determinare le loro sofferenze odierne (dire bocciato sarebbe, però, sbagliato perchè contro sono stati solo il 18,64% dei votanti), un lettore, più coraggioso dei pilateschi "astenuti" di oggi (il 43,29%) e almeno deciso come il 38,05% che volevano che si procedesse subito contro Zonin, Zigliotto, Sorato e molti degli attuali consiglieri, ci ha scritto subito, a fine assemblea.
"Gentile direttore - ci dice -, quando avrà tempo vorrei proprio conoscere la sua opinione sulle votazioni di oggi. La delibera con azione di responsabilità verso il vecchio management pensavo passasse con il 100% dei voti. Cosa cavolo è successo? Secondo lei possono essere state le astensioni dei dipendenti della banca ad influire su questo risultato? Non so darmi altre spiegazioni...
Questo lettore "deciso", che si firma ma di cui non pubblichiamo il nome per non compromettere altre sue annunciate iniziative, ci ha girato anche una mail che il 7 marzo, dopo l'altra, storica e "ferale" assemblea, ha inviato, ovviamente firmata, al presidente del Consiglio e la risposta che lo scorso 22 ha ricevuto da Matteo Renzi premettendo questo commento: "Direttore, come vede sto rompendo le scatole a tutti. Purtroppo i nostri politici veneti non rispondono. Hanno ancora paura di Zonin".
Pubblichiamo di seguito la lettera a Matteo Renzi del socio beffato e la risposta del premier, che anche noi esortiamo a fare di... più delle pure promesse contro gli atti... impuri commessi contro 117.000 e passa soci della Banca Popolare di Vicenza, ora impoveriti o proprio definitivamente poveri.
Buongiorno presidente, sono uno dei 117.000 azionisti truffati dalla Banca Popolare di Vicenza. Il titolo ora vale il 90% in meno e andando in borsa a questi livelli non raggiunge 1 euro. Forse lei dovrebbe dare un occhiata al video della nostra assemblea, scene disperate, vecchietti che hanno perso una vita di risparmi. Che piangono. Mi domando come si possa permettere tutto questo e le domando chi è che difende il risparmio in questo paese. Dove sono le leggi che ci difendono dai banchieri e dalla Banca d'Italia che fa solo gli interessi dei banchieri e non dei correntisti o azionisti. La Banca d'Italia e Consob sono i primi responsabili di questa catastrofe e lo sa benissimo anche lei perché lo hanno già fatto con le 4 banche. Nel 2014 abbiamo fatto un aumento di capitale permesso dalla Banca d'Italia con titoli del valore di 62.50 euro che poi sono crollati dopo 6 mesi. La Banca d'Italia è complice della Banca Popolare di Vicenza che ha pilotato verso il basso il valore del titolo ora a 6,3 euro ma in borsa si entra a 1 euro... una vera manna per chi vuole comprare la nostra banca.
C'è un progetto ben definito che ha come fine la distruzione del nostro risparmio e la svendita della banca ad altre banche più grandi. Le ripeto ancora la domanda: chi difende il risparmio in questo paese. Attendo con ansia la sua risposta
Lettera firmata
Egregio (nome in chiaro, ndr), cio che è accaduto in molte banche popolari è francamente insopportabile. Per questo il Governo ha emanato il decreto per trasformare la popolare in S.p.a.: così i cittadini saranno più tutelati. Salveremo il risparmio italiano, glielo garantisco. E quelli che hanno sbagliato devono pagare fino all'ultimo centesimo. Teniamoci in contatto. A presto,
Matteo Renzi
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