La lettera di Donazzan e dei Patrioti per Marò italiani a espositori indiani in Fiera
Sabato 8 Settembre 2012 alle 10:14 | 0 commenti
Elena Donazzan, Rete Patrioti - "Per favore diffondete questo messaggio, la verità va detta. La libertà è la cosa più importante per l'essere umano, e giustizia deve essere fatta". Lo scrive l'assessore regionale del Veneto all'Istruzione e al Lavoro e promotrice della Rete Patrioti nel nordest Elena Donazzan in una mail inviata ieri mattina a tutti gli espositori indiani presenti a "Vicenzaoro", la Fiera dell'oro che inaugura oggi, sabato 8 settembre, a Vicenza (qui la lettera).
E aggiunge: "Per favore aiutatemi a riportare i miei connazionali a casa, niente può essere fatto se la mia voce rimane isolata". Donazzan, che nella mail parla "in quanto italiana" e, metaforicamente "in quanto sorella dei soldati dell'Esercito italiano", parla della questione dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio scorso, durante una missione anti- pirateria, sono stati arrestati dalle autorità indiane con l'accusa di omicidio in acque internazionali, e "sono ingiustamente tenuti sotto il controllo dell'India, visto che la legge indiana non può essere applicata nelle acque circostanti e che lo stato del Kerala non può intraprendere nessuna azione giuridica nei loro confronti".
"Non vi sto chiedendo- precisa Donazzan- di essere contro il vostro Governo, quello che vi chiedo è di guardare nel vostro cuore per trovare un'altra verità , quella reale". Donazzan invita quindi i destinatari della mail a pensare come si sentirebbero se un loro fratello, o figlio, o padre, venisse ingiustamente e illegalmente arrestato, e se fosse costretto a stare in un paese straniero lontano da loro e da casa sua. L'assessore regionale li invita a "pensare per un attimo allo stato di solitudine e di abbandono in cui si troverebbero così distanti dal loro paese madre" e chiede anche di immaginare come "si sentirebbero, alla disperazione nell'attesa, giorno dopo giorno, per la loro libertà e il loro rientro". Donazzan aggiunge quindi: "Non pensate che avrebbero diritto di essere aiutati? Io, aiuterei vostro fratello, vostro figlio o vostro padre per una così giusta causa".
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