Lettera aperta di Achille Variati agli iscritti del Partito Democratico
Sabato 19 Ottobre 2013 alle 17:52 | 0 commenti

Riceviamo da Achille Variati, Sindaco di Vicenza e pubblichiamo - Prima dell'avvio delle assemblee per il rinnovo delle cariche nei Circoli e nel Cittadino, voglio far pervenire alle iscritte e agli iscritti del PD in città alcune mie riflessioni. Quando dopo le primarie decidemmo di presentarci alle elezioni comunali nel 2008 con la mia candidatura, ben pochi erano disposti a scommettere sulla nostra vittoria.
Noi conoscevamo gli errori e l'arroganza di chi aveva governato la città e avevamo entusiasmo, forza di idee, purezza e convinzione nell'esprimerle. Il sentimento popolare sa capire se viene indicata o meno una strada nuova, sa intuire soprattutto quando le idee (senza le quali non si va da nessuna parte) sono presentate con semplicità e verità .
E così abbiamo vinto, inaugurando un'alleanza inedita e assai interessante: l'alleanza tra un partito democratico, il PD, e due liste civiche fatte di cittadini che non avevano sostanzialmente nessuna esperienza partitica, ma mossi da un autentico spirito civico. Abbiamo quindi amministrato la città durante gli anni della crisi più dura che il nostro Paese e la nostra terra vicentina avessero avuto dal dopoguerra; con la Provincia, la Regione e i Governi sempre lontani e quasi disinteressati di Vicenza.
Pur tra le ristrettezze di un bilancio comunale stritolato dal patto di stabilità , abbiamo saputo fare scelte difficili, ma risultate poi positive nei vari settori dell'amministrazione e nelle nostre aziende municipali, superando lacerazioni che potevano portare a dolorose divisioni, come la questione della base americana.
Abbiamo anche saputo aggregare, senza compromessi, chi, come l'UDC, non era stato con noi.
Infatti non ci siamo chiusi in noi stessi, anzi l'amministrazione ha saputo confrontarsi in decine e decine di assemblee partecipate nei quartieri, sempre su temi concreti.
La citta' in primavera ci ha assicurato un consenso netto e inequivoco, checche' ne dica qualche solone invidioso e di parte. E il consenso e' stato ancora piu' importante, perche' datoci in anni segnati dall'antipolitica.
Il dialogo circoli/amministrazione, attraverso il quale il pensiero organizzato degli iscritti può contribuire alle decisioni degli eletti, può e deve essere perfezionato. Ora il partito cittadino non è quello fiaccato dai dieci anni di centrodestra, ma audace, spero vivo in un dibattito intelligente e non nei piagnistei, potendo soprattutto contare su un gruppo di giovani veri che dopo due campagne elettorali, vissute generosamente, ora sono in grado di proporre e costruire futuro.
So bene che qualcuno in questi anni e' rimasto deluso per non essere stato valorizzato anche nelle varie nomine, che ho sempre deciso in autonomia, dopo aver ovviamente ascoltato i contributi di tanti. Ma stare nel partito significa contribuire a creare i progetti che migliorino la qualità della vita in città , alimentando metodi nuovi rispetto alle lottizzazioni del passato, dove un sindaco era schiavo di meccanismi a volte perversi.
Delegare agli altri la decisione e' perfino più semplice per un sindaco, ma pericoloso per la città che ha votato direttamente un responsabile a cui chiedere conto nel bene e nel male. E un vero sindaco, dopo il doveroso ascolto e dibattito, deve fare la sintesi finale, dando la linea e anche indicando la direzione. Altrimenti nascono confusione, incertezza e divisioni. Questo penso io e, su questo, non sono disposto ad alcun compromesso. Non è arroganza, ma senso di responsabilità nell'amministrare.
Mestiere difficile e ingrato quello del Sindaco e degli Assessori. Leggo che qualcuno nel partito cittadino teorizza che amministrazione e partito possono anche andare in direzioni diverse. No non è così, l'amministrazione e l'alleanza civica sono il bene più grande che ha il partito locale e, secondo me, il partito ha il dovere sempre di aiutare gli eletti e di supportarli nelle decisioni più delicate e ne abbiamo molte davanti....Inoltre a Vicenza dobbiamo (amministrazione, gruppi consiliari, circoli) alimentare il dialogo con la città , le tante associazioni, volontariato, mondo economico e del lavoro. Solo così manterremo unita la comunità che attraversa una crisi difficile, a tratti drammatica che distrugge persone e lacera i rapporti familiari, categoriali, sociali. Il problema del lavoro e dello sviluppo sono centrali.
Voglio sinceramente ringraziare quanti hanno contribuito in questi anni a far crescere la città . Dagli amministratori più noti a tutti coloro che in silenzio hanno lavorato e lavorano per una città migliore. Tra i tanti voglio fare un nome: Enrico Peroni, il nostro giovane segretario di questi anni, che ora ha deciso per i suoi impegni di lasciare l'incarico di Segretario. Gli riconosco un attivismo intelligente che ha contribuito in modo determinante ai risultati elettorali che abbiamo conseguito. Gli auguro le soddisfazioni che merita.
Ora si apre il dibattito interno. Il mio ruolo mi porta a non schierarmi in città . Come sindaco collaborerò con coloro che saranno indicati dalla democrazia interna di partito. Si dibatta, ci si confronti, non ci si lasci influenzare dalle opinioni esterne che sono di parte e purtroppo spesso strumentali. Ma alla fine io auspico una gestione unitaria, perché non vedo le ragioni di divisioni profonde. Abbiamo davanti scelte complesse e un confronto in maggioranza con l'area civica che si sta giustamente organizzando e con l'UDC che sta evolvendo.
Buon dibattito quindi e...forza!
Un caro saluto a tutte e a tutti.
Achille Variati
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