La legge regionale porta nuovi costi
Mercoledi 18 Novembre 2009 alle 18:09 | non commentabile
Acque Vicentine
ACQUE VICENTINE E AVS: LA LEGGE REGIONALE SUI CONSORZI DI BONIFICA PORTA UN AGGRAVIO DEI COSTI A CARICO DEI CITTADINI
I due gestori vicentini del Servizio Idrico Integrato esprimono il proprio disaccordo sulla L.R. 12/09, ma sono disponibili a confrontarsi con le autorità per trovare soluzioni più adeguate.
Vicenza - La legge Regionale sui Consorzi di Bonifica introduce un cambiamento nelle modalità di riscossione che comporterà un aumento dei costi a carico dei cittadini. Con l'entrata in vigore della nuova legge regionale n. 12 dell'8 maggio 2009, una parte consistente dei contributi ai Consorzi di Bonifica vengono messi a carico dei gestori del Servizio Idrico Integrato. La logica di questa norma si basa sul principio per cui i proprietari di immobili allacciati alla fognatura che finora pagavano direttamente i contributi ai Consorzi, non devono più farlo, poiché già pagano la tariffa del servizio di fognatura e depurazione. I Consorzi di Bonifica, a loro volta, devono però reperire risorse per la manutenzione dei fiumi e dei corsi d'acqua superficiali, mentre ai Gestori del sistema idrico integrato spetta la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture acquedottistiche, fognarie e di depurazione.
«La legge regionale - sottolineano i presidenti di Acque Vicentine e Avs, Giancarlo Corò e Walter Formenton - non determina affatto una diminuzione dei costi di funzionamento dei Consorzi di Bonifica, ma obbliga i gestori del servizio idrico a trovare nuove risorse economiche per far fronte a questa ulteriore spesa. Chiedere ai gestori del servizio idrico di pagare questo contributo è un errore. Noi non siamo, né vogliamo diventare, esattori per conto dei Consorzi, anche perché solamente una parte dei nostri utenti deve pagare il contributo di bonifica. In realtà , con questa norma si creano costi aggiuntivi di natura fiscale e amministrativa che, alla fine, andranno a gravare sui cittadini. Occorre infatti ribadire che le società di gestione del servizio idrico non hanno nei loro bilanci margini economici per ulteriori aggravi di spesa, in quanto le tariffe sono stabilite dall'ATO per ripagare "esattamente" il costo del servizio erogato agli utenti, nonché gli investimenti stabiliti dai comuni». Perciò, se la Regione attribuisce ai gestori del servizio idrico un onere ulteriore, deve essere chiaro che questo andrà ad aumentare le tariffe, oppure a ridurre gli investimenti in acquedotti, fognature e depurazione. «Inoltre - aggiungono i Presidenti di Acque Vicentini e Avs - la legge regionale introduce ulteriori elementi di incertezza in una fase molto complessa per le società pubbliche del servizio idrico, che si trovano di fronte ad una riforma dei servizi locali che costringe a significativi cambiamenti societari, organizzativi e finanziari». «Siamo comunque disponibili a verificare, con la Regione Veneto e con gli stessi Consorzi, soluzioni più adeguate per finanziare i servizi e le opere di bonifica dei fiumi, la cui utilità non può essere messa in discussione.»