La Lega sul Pi: dalle carte sparito il database dei crediti edilizi
Lunedi 22 Ottobre 2012 alle 16:21 | 0 commenti
Manca poco all'inizio del consiglio comunale dedicato al Piano degli interventi la Lega scatena un'offensiva sui temi dell'urbanistica e parla di dubbi e possibili irregolarità sulla delibera che dovrebbe ridisegnare il volto di Vicenza da qui a cinque anni. Dubbi e timori si sono materializzati oggi a mezzodì quando Carlo Rigon, coordinatore cittadino del Carroccio di Vicenza, ha incontrato in contrà Porta Nova, sede cittadina del partito, il consigliere comunale leghista Gabriele Borò. L'obiettivo? Fare il punto della situazione in vista dell'assise di oggi in agenda alle 16,30.
«Questa amministrazione ci ha abituato a certi comportamenti» sottolinea Rigon, il quale si dice basito ma non sorpreso del fatto che un data base delicato «come quello dei crediti edilizi», che è parte integrante della delibera sul Piano interventi (noto anche come Pi), non sia stato inserito «nel compact disc» fornito ai consiglieri comunali. La doglianza, di cui già si vociferava a palazzo Trissino, è così finita nel carnet del partito padano.
Rigon e Borò però comunque allargano il quadro della discussione e spiegano che c'è un altro vizio di forma che potrebbe inficiare la delibera che da oggi approda in sala Bernarda (nel dettaglio l'assise di oggi è dedicata al piano del traffico, il Pum, mentre da domani si dovrebbe iniziare quella sul Pi. discussione che sarà anticipata se la delibera sul Pum sarà votata in poco tempo). In una parte del documento, sostengono i due, sta scritto che le concessioni edilizie rilasciate con la vecchia normativa si considerano decadute, mentre nella medesima delibera ma in un altro punto si stabilisce il contrario, quando «si fanno salvi i procedimenti amministrativi già in itinere».
Rigon e Borò dal canto loro fanno anche alcune considerazioni che mescolano aspetti tecnici ad aspetti squisitamente politici: «Leggendo le cartografie del Pi rimane il rischio che l'amministrazione possa infilare alla chetichella nelle aree a servizio pubblico, micro-zone destinate ai nomadi in netto contrasto con ciò che prescrive il piano urbanistico generale, ovvero il Pat». Al ragionamento i due ne aggiungono un altro: «Se così fosse ci troveremmeo di fronte ad un comportamento censurabile. Noi non abbiamo preclusioni a priori nei confronti delle comunità dei nomadi ma poiché metà degli occupanti dei campi di Vicenza ha problemi con la legge certe aperture senza se e senza ma dell'assessore al sociale John Giuliari non si dimostrano in linea con la linea del rigore sbandierata dal centrosinistra».
Rimangono frattanto le incognite in previsione delle elezioni amministrative della primavera 2013. Al momento la segreteria cittadina del Carroccio «rimane aperta ad ogni opzione tranne che ad una alleanza con l'attuale amministrazione». Le possibilità sono molteplici: dalla corsa in solitaria, al dialogo con le civiche o con altre forze dei vari schieramenti. Tra un paio di settimane, spiegano Borò e Rigon (in foto da sinistra a destra), il quadro sarà «più chiaro».
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