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La grande guerra sul fronte isontino

Di Giovanni Magalotti Lunedi 30 Novembre 2009 alle 23:18 | 0 commenti

Recensione sul n. 173 di VicenzaPiù in distribuzione   

 

La guerra bianca di Mark ThompsonMark Thompson è uno studioso che vive e lavora a Oxford. Era noto da noi finora per le sue traduzioni in inglese dell'opera dei triestini Umberto Saba e Claudio Magris e per le corrispondenze di guerra dal Kosovo, oltre che per la collaborazione con la missione ONU in quell'area. Conosce bene l'Italia nella sua storia e nel suo patrimonio culturale, con spiccata attenzione verso il Veneto orientale e le sue contiguità balcaniche.
Il suo volume storico "La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-19" uscito in questi giorni per i tipi del Saggiatore, riflette stilisticamente questo profilo. L'attenzione è rivolta proporzionalmente più alla parte isontina del fronte della prima guerra mondiale, con le cosiddette undici "battaglie dell'Isonzo", che agli altri teatri di guerra certamente non meno cruenti, quali l'Altopiano di Asiago, il Pasubio, il Grappa, il Montello. Delle vicende descritte Thompson conosce però a menadito lo scenario ambientale, le caratteristiche fisiche, i profili orografici, le durezze calcaree, la realtà greve delle trincee, di cui riesce a comunicare talora, attraverso la scrittura, una percezione sensitiva.

Per il resto "La guerra bianca" è un libro che rovescia le retoriche della guerra in generale, e in particolare il "mito" di questa guerra, che fu gloriosa solo nei resoconti dei giornali del tempo (come quelli di Luigi Barzini sul "Corriere della Sera") e nella propaganda ideologica. In realtà il fronte italiano, più di tutti gli altri, fu statisticamente cruento, anche a causa degli errori strategici e delle miopie delle gerarchie militari. L'Italia da sola ha avuto quasi settecentomila caduti e oltre un milione di feriti.
Un capitolo a parte è quello delle rappresaglie e delle decimazioni interne, a cui l'autore dedica un intero capitolo che è tra i più penosi e ripugnanti, in modo speciale per il lettore di oggi istruito nella cultura dei diritti umani. "Dopo la guerra, il procuratore generale militare italiano, responsabile della condotta dei tribunali militari, decretò - riferisce Thompson - che la maggior parte delle direttive di Cadorna in materia di giustizia militare era illegittima". Senza potere ormai, ovviamente, restituire vita e giustizia a coloro cui era stata tolta.


Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano, Il Saggiatore, pp. 502, € 22

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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