La grande guerra degli artiglieri vista da una scrittrice vicentina
Domenica 10 Maggio 2015 alle 00:49 | 0 commenti
"Papras", ovvero scartoffie, è il titolo del libro di Maria Grazia Spoladore sull'Artiglieria nel primo conflitto bellico, presentato giovedì 7 maggio a palazzo Trissino a Vicenza.
Aperto dall'inno dell'artiglieria, l'incontro è stato organizzato dalla associazione Nazionale Artiglieri d'Italia, federazione di Vicenza, assieme all'associazione Musei all'aperto 1915/18 Grande Guerra sul monte Grappa.
"PAPRAS" è la storia, corredata anche da molta documentazione, tra manoscritti e foto inedite, della 71a Batteria di artiglieria da montagna, trascritta dalle testimonianze di tre combattenti: il Capitan Maggiore Angelo Spoladore di Malo, il Sergente Alessandro Zanella di Schio ed il Tenente Giovanni Fumagalli di Bergamo.
Introdotto da Gianni Bellò, consulente storico dei Musei all'aperto del Grappa, il libro ha saputo conquistare l'apprezzamento degli artiglieri e dei musei all'aperto del Grappa, testimoniato dalla nutrita partecipazione al suo lancio nella prestigiosa sala stucchi di corso Palladio.
Papras - ha affermato il colonnello Gianni Bellò - è il primo di due volumi che raccontano la storia del piccolo reparto e dei suoi artiglieri (365 soldati comandati da sette ufficiali, con 13 cavalli e due centinaia di muli tra soma e tiro), schierato lungo tutto l'arco alpino confinante con l'impero asburgico.
Dopo il benvenuto dell'amministrazione comunale, rappresentata da Federico Formisano, che riveste anche il ruolo di delegato alle celebrazioni cittadine sulla grande guerra, Renato Vivian, presidente provinciale degli artiglieri, ha presentato l'autrice, donna di grande determinazione e sensibilità . La figlia di Angelo Spoladore, con una decennale ricerca pubblicata nelle quattrocento pagine del libro, ha voluto offrire un tributo di riconoscenza a suo padre e a tutti quei giovani che si sono spinti all'ultimo sacrificio, la loro vita, pur di salvare la patria e gli alti valori che essa rappresentava.
Maria Grazia Spoladore ha quindi spiegato il suo lavoro, portato a termine dopo anni di impegnative ricerche, iniziato con alcuni oggetti rinvenuti di papà , seguiti da un incontro con Mario Rigoni Stern che la aveva indirizzata all'archivio storico di Roma. E da lì è stato un crescendo di incontri con esperti, con figli di combattenti, di reperimento di foto e di documenti, molti dei quali inediti.
"Erano giovani sospinti nella fornace ardente - così si era espressa la Spoladore - gettati come grani di frumento nella macina, cui l'Italia deve il ricordo e la gratitudine! L'Italia che sembra ora avere persa la memoria, che si è impoverita di tanti valori. Senza alcun merito i nipoti ora godono i frutti di tanti acerbi sacrifici!"
Alberto Calsamiglia, presidente dei Musei all'aperto 1915/18 Grande Guerra sul monte Grappa, ha infine illustrato i risultati dei diciassette anni di lavoro volti al recupero storico sul sacro monte, lavori che tuttora sono affidati dall'associazione a diverse organizzazioni, in primis gli artiglieri, che poi dedicano ad una medaglia d'oro del Grappa i siti recuperati e ne curano la manutenzione negli anni.
Da questa comunione di attività ed intenti - ha affermato Calsamiglia - e di sacrificio nelle trincee è nato l'impegno a pubblicare il denso volume che ben rappresenta le due grandi associazioni, trattando della Grande guerra e, in particolare, dell'artiglieria allora sul campo.
Per i musei all'aperto è l'ennesima pubblicazione (si ricordano in particolare le opere i libri e i cd rom pubblicati grazie all'apporto di Gianni Bellò, già responsabile dei sacrari militari del Veneto), i cui proventi sono stati negli anni l'unica fonte di sostegno dell'associazione stessa per realizzare i lavori di ripristino di trincee e fortificazioni sul massiccio, divenute negli anni meta di incessanti visite di istruzione da parte di scolaresche provenienti da tutta Italia.
Il secondo volume della Spoladore, sugli anni 1917 e 1918, uscirà l'anno prossimo, a completare "Papras" .
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