La grande alluvione del Veneto: si conclude oggi la gestione commissariale
Venerdi 30 Novembre 2012 alle 17:43 | 0 commenti
Regione Veneto - Impegnato il 99,35 per cento delle risorse per riparare i danni e aperta la strada ad un territorio più sicuro con il cofinanziamento di cinque bacini di laminazione, risolto il problema del finanziamento di Ponte Pusterla a Vicenza, delineato il percorso per completare il superamento della situazione criticità : il tutto con una spesa di funzionamento di 645.499,5 euro, pari allo 0,17 per cento del totale, dell'apparato commissariale che per due anni ha lavorato per fronteggiare l'emergenza.
Sono questi gli obiettivi e i principali numeri, quasi da record per l'Italia, della gestione commissariale decisa per fronteggiare il disastro della Grande Alluvione che colpì il Veneto nell'autunno del 2010, gestione terminata oggi, a due anni di distanza dall'evento. Il bilancio dell'attività è stato illustrato stamani dal Commissario uscente Perla Stancari, che ha sostituito in questo compito il presidente Luca Zaia, nominato Commissario dal Governo dopo il disastro e che ha condotto la prima cruciale fase dell'emergenza fino al settembre del 2011.
La grande alluvione allagò circa 140 km di territorio, compreso il centro della città di Vicenza, coinvolgendo mezzo milione di cittadini; migliaia di abitazioni e imprese, commerciali, manifatturiere, agricole vennero invase dall'acqua; annegarono circa 230 mila capi animali; ci furono 15 grandi rotte arginali, centinaia di frane vecchie e nuove e l'autostrada A4 rimase inondata e inutilizzabile per quattro giorni. Per contribuire a rimettere in sesto la situazione sono state resi disponibili oltre 377 milioni di euro: 348 dallo Stato (300 per emergenza e 48 dirottati dalla difesa del suolo), poco meno di 17 dall'Unione Europea e oltre 12 milioni da Regione e donazioni. Di queste risorse oggi 30 novembre risultano impegnati quasi 374 milioni e mezzo (appunto il 99,35 per cento), dei quali oltre 152 milioni per contributi a privati e imprese (9.976 le istanze presentate complessivamente da famiglie e aziende, delle quali 8.432 - l'85 per cento - già accertate, con la rendicontazione del 70 per cento delle richieste delle famiglie e del 67 per cento delle imprese). Oltre 105 milioni sono stati impegnati per 277 cantieri relativi a interventi di ripristino di rotte, consolidamenti arginali e altre opere di salvaguardia idraulica; 53,3 milioni sono stati impegnati per realizzare i primi cinque bacini di laminazione: le vere opere di mitigazione. Cofinanziati nel vicentino: con 10,5 milioni il bacino di Trissino e con 19,5 milioni quello di Caldogno (che andrà in gara la prossima settimana e per il quale si prevede l'avvio dei lavori a metà del 2013); cofinanziato anche il bacino di Colombaretta, nel veronese, con 6,3 milioni, mentre sono stati finanziati totalmente quelli sul Muson dei Sassi, nel trevigiano (13,8 milioni) e di San Lorenzo, pure nel veronese (3,2 milioni). E' stata inoltre posta sotto costante controllo la grande frana del Rotolon, nei pressi di Recoaro.
Perla Stancari ha ringraziato tutti i suoi collaboratori e i soggetti attuatori, che ne hanno accompagnato l'impegno in questi mesi. Purtroppo la cessazione della gestione commissariali significherà per alcune figure professionali anche la fine del rapporto di lavoro, rispetto al quale il commissario uscente ha peraltro raccomandato possano essere prontamente reimpiegati. Anche perché la fine del commissariamento non significa la fine del lavoro da fare, che anzi resta tantissimo e si proietta nel lungo periodo. Il ritorno alla gestione ordinaria e alle normali competenze istituzionali di Regione, impegnata soprattutto sul fronte della mitigazione del rischio, Province e Comuni, non vorrà neppure dire necessariamente utilizzo delle sole procedure tradizionali. Prima di chiudere la sua parentesi di Commissario, Perla Stancari ha infatti proposto al Governo ulteriori disposizioni di protezione civile per favorire e regolare il subentro della Regione nelle iniziative e azioni finalizzate al definitivo superamento delle criticità . E' stata in proposito richiesta la possibilità di avvalersi di deroghe alla normativa in materia di affidamento di lavori pubblici per gli interventi riguardanti i bacini di laminazione e le casse di espansione, in modo da abbreviarne i tempi di realizzazioni. E' questo il significato sostanziale dei "poteri straordinari" richiesti in capo al presidente della Regione, per i quali si attende ora la formalizzazione delle decisioni.
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