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La giunta Zaia approva nuove direttive per ridurre le partecipate indirette

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 6 Marzo 2013 alle 14:38 | 0 commenti

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Regione Veneto - Su proposta dell'assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti e in esecuzione delle deliberazioni del 2010 e 2012 che avevano monitorato le attività delle società controllate e stabilito limitazioni e riduzioni dei costi (compensi, consulenze, sponsorizzazioni, ecc.), la Giunta regionale del Veneto ha approvato un provvedimento.

Con il quale vengono emanate apposite direttive alle società partecipate dalla Regione per l'avvio di processi di razionalizzazione delle partecipazioni societarie detenute dalle stesse, al fine di attuare politiche di contenimento della spesa. Il sistema regionale, infatti, è composto innanzitutto da società partecipate in via diretta. Di queste l'Ente ha la proprietà delle quote azionarie o sociali (talune sono gestite attraverso la finanziaria Veneto Sviluppo) e, a loro volta, le stesse hanno acquisito partecipazioni in altre società, le cosiddette partecipazioni societarie regionali indirette.

"Proseguendo nell'opera di razionalizzazione e snellimento dell'apparato regionale complessivo che da tempo abbiamo intrapreso - spiega Ciambetti -, intendiamo riordinare anche il sistema delle partecipazioni indirette, non solo per necessità di adeguamento a un quadro normativo notevolmente mutato, ma in quanto ciò risponde a quegli obiettivi di efficienza gestionale e di equilibrio economico - finanziario che ci siamo dati".
In sintesi, la Giunta ha stabilito che le società direttamente partecipate o controllate dalla Regione del Veneto, a esclusione di quelle per cui è in atto un procedimento di cessione, dovranno presentare entro il prossimo 31 marzo un documento ricognitivo e una proposta di piano di razionalizzazione delle società dalle stesse partecipate, in base a criteri di opportunità strategica, a considerazioni sugli assetti del personale, al trend dei risultati economici, ecc. Le società strumentali che ricevono dalla Regione affidamenti ‘in house', dovranno nel proprio piano prevedere obbligatoriamente la dismissione di tutte le partecipazioni in società che non abbiano oggetto analogo a quello delle società partecipanti e che siano incompatibili con i requisiti dell'"in house providing". Dovrà, inoltre, essere valutata l'eventuale convenienza di fusioni, anche di singoli rami d'azienda, con la società partecipante. Le partecipazioni che non possono essere mantenute in capo alla società o che comunque si vogliono dismettere, potranno essere poste in liquidazione, o cedute a terzi, o conferite alla Veneto Sviluppo o, infine, trasferite alla Regione.
Dopo che gli uffici regionali avranno valutato i piani presentati, la Giunta approverà il programma di riorganizzazione delle società indirette con l'obiettivo di ridurre da un terzo alla metà le attuali sessanta partecipazioni indirette.
"Su indicazione del presidente Zaia - ha concluso l'assessore Ciambetti - questo processo di razionalizzazione sarà esteso alle partecipazioni detenute oltre che dalle società anche dagli enti regionali".
La Regione ha intrapreso da tempo un percorso di razionalizzazione delle partecipazioni regionali: qualche anno fa ha conferito alla Veneto Sviluppo una parte considerevole di quote di otto società detenute direttamente e nei mesi scorsi, anche in ottemperanza alle nuove disposizioni normative in materia, ha avviato un importante riassetto del sistema che porterà, tra l'altro, alla dismissione delle quote di quattro società (College Valmarana Morosini S.p.A., Rovigo Expò S.p.A., Insula S.p.A., SIS S.p.A.) e alla fusione di altre quattro "immobiliari" (Terme di Recoaro S.p.A., Società Veneziana Edilizia Canalgrande S.p.A., Immobiliare Marco polo s.r.l., Rocca di Monselice s.r.l.) in un'unica società di gestione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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