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La Giunta regionale approva il piano di riordino degli enti locali del Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 28 Giugno 2013 alle 15:06 | 0 commenti

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Regione Veneto - Ripensare il territorio regionale secondo una logica di semplificazione dei livelli di governance e di incremento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa. Queste le coordinate principali del Piano di Riordino territoriale approvato nella seduta odierna dalla Giunta Regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al bilancio e agli Enti Locali, Roberto Ciambetti.

“Il Piano di riordino territoriale approvato oggi – spiega l’assessore Ciambetti –, è uno dei punti cardine della legge regionale n. 18 del 2012, con la quale abbiamo dato avvio a un complesso ripensamento della geografia amministrativa degli Enti locali. La frammentazione territoriale in Comuni ‘polvere’, infatti, non consente di soddisfare le esigenze primarie della cittadinanza e non è più sostenibile sotto il profilo economico. Ma un cambiamento tanto importante non si realizza seguendo esclusivamente logiche di risparmio di spesa e imponendo obblighi di gestione associata: è un processo che non si impone, ma si realizza attraverso la condivisione e nel rispetto dei soggetti coinvolti, Comuni e cittadini in primis”.

“Obiettivo della Legge regionale n. 18/2012 – prosegue l’assessore – è assicurare un più efficiente esercizio delle funzioni e dei servizi comunali e tale norma, pur prendendo le mosse dagli obblighi di gestione associata imposti dal legislatore statale, mira a raggiungere traguardi di più grande respiro: non solo gestioni associate ma anche efficienti, per dare risposte concrete ai bisogni di amministratori e amministrati. ‘Riordinare’ il territorio significa ripensare la geografia politica e amministrativa del Veneto, riducendo i livelli di governance e favorendo la costituzione di Unioni di Comuni, la sottoscrizione di convenzioni e, in quei territori nei quali già vi era una sensibilità a riguardo, le fusioni dei comuni”.

In base alla normativa nazionale, dal prossimo 31 dicembre ben 281 Comuni veneti dovranno gestire in forma associata le funzioni fondamentali (gli obblighi normativi di gestione associata incombono sui Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, 3 mila in area montana) e il Piano di riordino introduce una serie di linee guida e di incentivi economici per avviare questo processo. Sono individuati criteri come il rispetto dell’ambito provinciale e la contiguità territoriale, ma soprattutto si stabilisce che, nell’arco di un triennio, gli attuali 11 livelli di governo locale, (Comuni, Province, Ipa, Distretti socio sanitari, Distretti di polizia locale, Aziende Ulss, ecc.), dovranno ridursi ad un  massimo di quattro. “Il Piano – precisa Ciambetti – pone infatti le  basi per attuare la semplificazione degli ambiti di governo del territorio, al fine di coniugare i risparmi di spesa con una gestione efficace dei servizi comunali e delle funzioni fondamentali: non solo efficienza, dunque, ma soprattutto efficacia”.

La dimensione ottimale indicata per le forme associate è quella corrispondente all’area geografica delle Unità Locali Socio Sanitarie, essendo ambiti operativi già esistenti e riconosciuti. L’Unione dei Comuni viene considerata forma di gestione associata prioritaria: un vero e proprio ente locale, capace di garantire una gestione stabile delle funzioni fondamentali. Non si pongono limiti alle convenzioni, ma si favoriscono le Unioni attraverso una diversa incentivazione economica.

Capitolo importante del Piano, infatti è quello degli incentivi economici per i Comuni  avviano forme di gestione associate, sia per i Comuni a ciò obbligati sia per quelli che scelgono liberamente questa soluzione. Vengono individuati i destinatari e la tipologia dei contributi, le condizioni generali e i requisiti, i criteri di assegnazione, privilegiando, come detto, le fusioni e le Unioni di Comuni.

Infine, sarà istituito un Registro Regionale delle forme di gestione associata la cui funzione sarà quella di assicurare un costante monitoraggio delle realtà locali, fornendo, nel contempo, una sorta di “certificazione” di quelle che soddisfano i criteri e condizioni individuati dal Piano di riordino territoriale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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