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La giunta regionale anticipa i saldi il 3 gennaio e annuncia semplificazione distretti industriali

Di Edoardo Pepe Mercoledi 17 Dicembre 2014 alle 15:10 | 0 commenti

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Dopo aver ricevuto le richieste delle organizzazioni di categoria del commercio e dei consumatori, la giunta regionale del Veneto ha deciso anticipato al giorno 3 gennaio 2015 l’inizio dei saldi invernali di fine stagione in Veneto. La Regione inoltre ridisegna la mappa dei distretti industriali, che dovrebbero ridursi adesso a 17 in tutto in Veneto.

Maggiori dettagli dalla Regione di seguito:

Il calendario delle vendite di fine stagione invernale della Regione del Veneto prevede infatti che l'inizio dei saldi sia fissato al primo giorno feriale antecedente alla festività del 6 gennaio mentre la fine è il 28 febbraio di ciascun anno, recependo in tal senso l’indirizzo unitario formulato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province. Per la stagione invernale 2014-2015 l’inizio dei saldi era fissato, quindi, al giorno 5 gennaio 2015.

Alcune organizzazioni delle imprese del commercio hanno formulato all’amministrazione regionale, in seguito ad analoga iniziativa rivolta alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, una richiesta di anticipazione dell’inizio a sabato 3 gennaio 2015, per beneficiare della presenza del week-end dei giorni 3 e 4 gennaio 2015 quale occasione per l’offerta di vendita al pubblico di prodotti a condizioni più favorevoli.

La richiesta è stata accolta e costituisce comunque una deroga specifica per il solo anno 2015. La maggioranza delle Regioni, comprese quelle confinanti con il Veneto quali la Lombardia e l’Emilia Romagna, ha dato parere favorevole all’anticipazione.

 

Sono 17 in tutto i nuovi distretti industriali del Veneto. Lo ha deciso la giunta regionale, approvando il provvedimento che li individua e dispone il loro riconoscimento definendone l’ambito geografico e settoriale. “Con l’approvazione di questo provvedimento – commenta l’assessore regionale all’economia Isi Coppola -  si completa anche l’ultimo tassello attuativo della legge n. 13/2014 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese” approvata lo scorso 30 maggio”.

I distretti riconosciuti sono stati ridotti da oltre 40 a 17, riqualificandoli secondo i criteri legati alla storicità del distretto, alla localizzazione geografica di un numero elevato di imprese industriali e artigianali operanti nella medesima filiera produttiva e alle capacità anche potenziali di essere competitivi sui mercati nazionale ed internazionali. I distretti industriali tradizionali, nella configurazione conosciuta in passato, meritano di essere valorizzati per quanto hanno rappresentato nel panorama regionale e europeo e per quanto rappresentano come vera e propria "storia" del sistema produttivo veneto. Ora la grande sfida per il futuro sono le nuove forme organizzative per fare sistema sul territorio e rilanciare l’economia veneta che nella nostra legge trovano definizione come "reti innovative regionali".

“Sono particolarmente soddisfatta di questo risultato – aggiunge l’assessore - perché ancora una volta  siamo all’avanguardia in Europa sul fronte dei distretti manifatturieri artigianali e industriali e di fatto anche a livello nazionale si guarda al Veneto come motore di innovazione e semplificazione. Le nostre imprese possono contare su strumenti operativi adeguati a sostenere competitività e internazionalizzazione, in un mercato sempre più complesso e che richiede competenze sempre più qualificate”.

L’assessore sottolinea anche che questo risultato è stato ottenuto grazie ad un grande lavoro di studio e analisi scientifica che la III commissione consiliare ha condiviso appieno approvandone le risultanze all’unanimità. “Rappresenta in maniera evidente – fa rilevare l’assessore Coppola - il dinamismo e le eccellenze produttive del nostro Veneto che offrono garanzie per il rilancio della nostra economia”.

In questo modo le imprese venete che scelgono di affrontare le sfide della ripresa economica possono farlo anche attraverso altre forme aggregative, che rispondono al meglio alle necessità di semplificazione e flessibilità che il mercato oggi pretende.

 

I 17 distretti industriali riconosciuti dalla Regione sono:

1.         Calzatura della Riviera del Brenta

2.         Concia di Arzignano

3.         Meccanica dell'Alto Vicentino

4.         Mobile del Livenza

5.         Occhialeria Bellunese

6.         Orafo Vicentino

7.         Calzatura tecnica ed articoli sportivi (Sportsystem) di Asolo e Montebelluna

8.         Ceramica artistica di Nove e Bassano del Grappa

9.         Elettrodomestici ed inox di Conegliano e del Trevigiano

10.      Condizionamento e refrigerazione del Padovano

11.      Giostra del Polesine

12.      Ittico del Polesine e del Basso Veneziano.

13.      Marmo e pietra del Veronese

14.      Mobile classico della Bassa Veronese

15.      Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

16.      Vetro artistico di Murano e vetro del Veneziano.

17.      Vino della Valpolicella e Soave”.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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