La dura lotta contro i piccioni si risolve riducendone la diffusione. Cerantola:"inutile spendere ancora soldi e spostare i disagi altrove"
Venerdi 5 Settembre 2014 alle 11:44 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - "Catturare i piccioni che svolazzano in piazza dei Signori e spostarli altrove o adottare l'inutile rimedio del falco, che ha comportato fior di quattrini di spesa per le casse municipali, appare del tutto fuori luogo. L'utilizzo del falco o delle gabbie allontanano dal centro storico di Vicenza i piccioni, ma si limitano a spostare il problema altrove."
Il rischio che i piccioni vengano liberati nelle campagne ci preoccupa fortemente, per gli effetti deleteri sulla salute che ciò potrebbe comportare e per il trasferimento di responsabilità  dall'amministrazione comunale di Vicenza al mondo agricolo". Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene a seguito dell'ultima proposta del Comune di Vicenza per tentare di risolvere, come finora accaduto senza successo, la battaglia innescata contro i piccioni. L'iniziativa di intensificare la presenza del falco denominato Zeus e di catturare i volatili e liberarli in altro luogo, dove non possano fare danni ai monumenti appare inadeguata. "I piccioni allontanati dal falco - prosegue il presidente Martino Cerantola - già da tempo stanno facendo significativi danni nelle campagne. Ma ora che si paventa questa bizzarra ipotesi, il danno potrebbe diventare ancor più consistente per il mondo agricolo, con il pericolo che i piccioni tornino poi a ripresentarsi nei luoghi da cui erano stati prelevati, trattandosi di animali abitudinari e prevalentemente stanziali". Ai denari finora impiegati per l'utilizzo del falco si dovrebbero aggiungere 100mila euro per i prossimi tre anni ed altri 15mila per un nuovo tentativo di cattura e liberazione, a supporto dell'insufficiente intervento del rapace. Il tutto, evidentemente, senza considerare i danni che i piccioni comunque provocherebbero con il guano ed il supplemento d'impegno che l'amministrazione del Comune capoluogo berico chiede ai cittadini, coinvolgendoli in operazioni di pulizia e salvaguardia della salute della collettività . Coldiretti ritiene non possano esserci mezze misure nel risolvere il problema e reputa indispensabile passare subito a soluzioni più efficaci. "Indubbiamente dovrà essere vietato dar da mangiare ai piccioni - conclude il presidente Martino Cerantola - ma i rimedi del falco e della cattura e spostamento sono indubbiamente inutili e rappresentano uno sperpero di risorse pubbliche, come dimostrato dai fatti. L'unica soluzione, quindi, è di attuare interventi volti a ridurre la riproduzione dei piccioni e procedere con una programmata opera di riduzione degli esemplari, in minima parte già attuata da sempre dalle autorità preposte.
Ricordiamo, tuttavia, che si è giunti a questa situazione a causa di mancati interventi nel tempo, quindi non si può oggi recriminare una scelta indubbiamente discutibile e spiacevole, ma che non ha alternative".
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