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La dubbia ospitalità verso i profughi da Tonezza e Santorso, vita al gelo e controlli “militari”: ecco le testimonianze

Di Pietro Rossi Giovedi 26 Novembre 2015 alle 15:03 | 1 commenti

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Un Hotel senza riscaldamento in montagna, a Tonezza, con 69 richiedenti asilo che battono i denti e un "premio" promesso a due profughi per "buona condotta", un appartamento indipendente che in realtà è una stanza da più persone e l'indipendenza consiste nell'essere costantemente accompagnati, anche per far la spesa. Le testimonianze ci sono arrivate dall'Usb e dall'Associazione "Diritti per immigrati/profughi" che le hanno raccolte attraverso segnalazioni di alcuni ospiti dell'Hotel Belvedere di Tonezza e al "Duce d'Este di Santorso.

L'Hotel Belvedere è un hotel gestito da un ex-soldato e ospita 69 richiedenti asilo. A quanto sembra la disciplina che vige all'interno della struttura è di tipo militare. Ma, secondo quanto riportato da alcuni ragazzi appena arrivati nella struttura, il problema principale non è tanto quello. Parrebbe infatti che all'interno dell'hotel, da quando si è abbassata la temperatura, il riscaldamento non sia mai stato acceso.

La notte si passa all'addiaccio e gli ospiti dormono con ben quattro giubbetti addosso per proteggersi dal freddo. Copertura non sufficiente, dato che, pochi giorni fa, uno di loro è addirittura andato in ipotermia. A Tonezza i profughi non sono ben visti e, da quello che si dice in paese (la fonte è sempre l'associazione "Diritti per immigrati/profughi") nemmeno il gestore è ben visto, anche se l'uomo avrebbe dichiarato ad alcuni conoscenti che, proprio grazie ai profughi, sarebbe riuscito a sistemare i suoi debiti.

L'altra storia riguarda invece il Duce d'Este di Santorso. Inizia con la promessa che sembra sia stata fatta dalla cooperativa sociale Ecofficina a due richiedenti asilo. Una promessa che pareva abbastanza chiara ai due ragazzi che, dopo sette mesi di buona condotta, riponevano le proprie speranze in quell'impegno: "se vi comportate bene sarete trasferiti dalla struttura di Cesuna in un appartamento in autonomia". Secondo le testimonianze che ci sono arrivate, la sorpresa per i due richiedenti asilo è stata amara. Sono sì stati trasferiti perché ritenuti i migliori del gruppo, ma l'appartamento in realtà è una stanza al Duca d'Este di Santorso. Stanza da tre persone, con limitata possibilità di movimento. Il cibo, per esempio, non può essere acquistato dagli ospiti in autonomia: ci deve sempre essere uno dei gestori ad accompagnarli al supermercato. Anche il rientro a casa ha degli obblighi: al massimo si deve rincasare entro le 19, se non prima.

Infine, sembrerebbe che i proprietari degli alloggi abbiano imposto un diktat ben preciso. Chi risiede deve firmare un documento - probabilmente previsto per legge - ma scritto in italiano con i termini che non sono chiari per chi l'italiano magari lo sta ancora imparando. Di chiaro c'è solo un'altra promessa: "se fate i bravi vi mettiamo in un appartamento". Una promessa alla quale, però, non crede nessuno. "Ma ci stanno pressando - ci fa sapere uno dei profughi - ci dicono che se non firmiamo andiamo fuori dal programma di accoglienza". Se si può chiamare, accoglienza.  

 

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Commenti

Inviato Giovedi 26 Novembre 2015 alle 20:16

Ormai le notizie sui profughi, si vanno esaurendo! Se ci fosse altrettanta attenzione per i disoccupati Italiani sarebbe più giusto e più Utile: Quando i "soldi" saranno finiti chi provvederà per loro? Quando le casse saranno vuote, chi provvederà al SOTTOSCRITTO anziano se, dovesse essere ricoverato al San Camillo? Mala tempora currunt.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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